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14/11/2012 - Italia - Salesiani per il Sociale: una Carta d’Identità per i servizi residenziali per minori
Foto dell'articolo -ITALIA – SALESIANI PER IL SOCIALE: UNA CARTA D’IDENTITÀ PER I SERVIZI RESIDENZIALI PER MINORI

(ANS – Roma) – Il vasto patrimonio educativo del Sistema Preventivo di Don Bosco, l’esperienza di oltre 150 anni nell’accoglienza dei minori e le “buone prassi” sviluppate nei contesti più disparati sono stati riassunti dalla Federazione SCS - Salesiani per il Sociale nella “Carta d’Identità per i servizi residenziali per minori”, presentata lo scorso 25 ottobre a Roma presso l’Università Pontificia Salesiana di Roma.

Il documento è frutto del lavoro delle comunità di alloggio e delle case famiglia salesiane per minori che operano sul territorio italiano. Rappresenta la proposta educativa dei salesiani, dedicata specialmente ai minori più poveri ed emarginati; e contemporaneamente intende offrire agli operatori che lavorano nei servizi residenziali per minori una specifica identità, perché – come scritto nel testo – possano sentirsi “fieri di essere educatori secondo lo spirito di Don Bosco”.

La Carta d’Identità parte dalla convinzione che “l’esperienza educativa di Don Bosco è un modo concreto di realizzare il ‘progetto di Dio’ per i minori e, nello stesso tempo, un ‘cammino verso Dio’ dell’educatore”; e ricorda che alla base del Sistema Preventivo sta la capacità di far leva sulla libertà interiore del giovane.

Successivamente, declinando questi principi nel concreto delle realtà operative, sono esposti i criteri concreti attraverso i quali realizzare lo stile educativo salesiano:

  • creare un clima familiare e di comunione tra gli educatori stessi;
  • riconoscere l’apporto particolare della specificità di genere e valorizzarla dal punto di vista educativo;
  • estendere alla realtà territoriale il concetto di accoglienza, nella consapevolezza che non si educa da soli e che si educa sempre in un contesto concreto.

L’educatore – che sull’esempio di Don Bosco è chiamato ad essere padre, fratello, amico – è chiamato a creare e lavorare per un clima di famiglia, basato su in relazioni di fiducia e di dialogo, che rendano la “casa” un ambiente educativo e una comunità in cammino, che si prende cura della crescita delle persone, accompagnando ciascuno e adattando la proposta alle condizioni concrete delle persone.

I ragazzi, invece, sono descritti in primo luogo come soggetti di diritti da riconoscere e rispettare, e le attività giornaliere a loro rivolte devono esser volte in primo luogo alla responsabilizzazione (empowerment) e alla resilienza (superamento dei traumi e rafforzamento dell’autostima).

I Salesiani in Italia accolgono i minori in difficoltà attraverso 28 strutture residenziali per minori, diffuse in 11 regioni e differenziate in due tipologie:

  • le Comunità educative per minori, nelle quali operano più figure educative (educatori professionali) che, alternandosi, coprono le 24 ore, offrendo ai residenti un clima di famigliarità e di condivisione
  • le Comunità famigliari per minori, nelle quali è presente stabilmente una famiglia impegnata a testimoniare la possibilità di vivere relazioni affettive forti e durevoli e a vivere in senso ampio la genitorialità.

A queste opere si affiancano altre 7 strutture – i servizi per l’autonomia – rivolte a ragazzi maggiorenni provenienti da situazioni di difficoltà.

Pubblicato il 14/11/2012

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