Italia – PE: il lavoro con i ragazzi disagiati parte integrante della vita di ogni salesiano |
(ANS – Roma) – Il vasto patrimonio educativo del Sistema Preventivo di Don Bosco, l’esperienza di oltre 150 anni nell’accoglienza dei minori e le “buone prassi” sviluppate nei contesti più disparati sono stati riassunti dalla Federazione SCS - Salesiani per il Sociale nella “Carta d’Identità per i servizi residenziali per minori”, presentata lo scorso 25 ottobre a Roma presso l’Università Pontificia Salesiana di Roma.
Il documento è frutto del lavoro delle comunità di alloggio e delle case famiglia salesiane per minori che operano sul territorio italiano. Rappresenta la proposta educativa dei salesiani, dedicata specialmente ai minori più poveri ed emarginati; e contemporaneamente intende offrire agli operatori che lavorano nei servizi residenziali per minori una specifica identità, perché – come scritto nel testo – possano sentirsi “fieri di essere educatori secondo lo spirito di Don Bosco”.
La Carta d’Identità parte dalla convinzione che “l’esperienza educativa di Don Bosco è un modo concreto di realizzare il ‘progetto di Dio’ per i minori e, nello stesso tempo, un ‘cammino verso Dio’ dell’educatore”; e ricorda che alla base del Sistema Preventivo sta la capacità di far leva sulla libertà interiore del giovane.
Successivamente, declinando questi principi nel concreto delle realtà operative, sono esposti i criteri concreti attraverso i quali realizzare lo stile educativo salesiano:
L’educatore – che sull’esempio di Don Bosco è chiamato ad essere padre, fratello, amico – è chiamato a creare e lavorare per un clima di famiglia, basato su in relazioni di fiducia e di dialogo, che rendano la “casa” un ambiente educativo e una comunità in cammino, che si prende cura della crescita delle persone, accompagnando ciascuno e adattando la proposta alle condizioni concrete delle persone.
I ragazzi, invece, sono descritti in primo luogo come soggetti di diritti da riconoscere e rispettare, e le attività giornaliere a loro rivolte devono esser volte in primo luogo alla responsabilizzazione (empowerment) e alla resilienza (superamento dei traumi e rafforzamento dell’autostima).
I Salesiani in Italia accolgono i minori in difficoltà attraverso 28 strutture residenziali per minori, diffuse in 11 regioni e differenziate in due tipologie:
A queste opere si affiancano altre 7 strutture – i servizi per l’autonomia – rivolte a ragazzi maggiorenni provenienti da situazioni di difficoltà.
Pubblicato il 14/11/2012