(ANS – Roma) – È il Portogallo la quinta tappa del viaggio che ANS sta proponendo per conoscere la realtà giovanile e salesiana nei paesi europei. Una realtà in trasformazione dove i giovani continuano ad avere bisogno di accompagnamento, modelli educativi ed esempi credibili. Tutti fronti che vedono ancora protagonisti i salesiani lusitani.
Un paese relativamente giovane – almeno per gli standard medi del “vecchio continente” – e con problematiche sociali quali droga, alcool e devianze… piuttosto contenute. Questi sono alcuni dati, tra i più incoraggianti, che emergono dalla ricerca presentata oggi nella rubrica Service di ANS. La stessa analisi, tuttavia, mostra anche dati più preoccupanti: dalla scarsa autostima scolastica dei ragazzi, alla disoccupazione, ad una religiosità diffusa, ma in calo proprio tra i giovani.
Le comunità salesiane dell’Ispettoria “Sant’Antonio” sono in prima linea per offrire ai giovani una formazione autenticamente umana e cristiana, in grado al tempo stesso di accogliere i valori positivi presenti nella società e nella cultura in cui i giovani vivono, favorendone l’assimilazione e proponendo un cammino di crescita che rispetti la situazione di fede e la specificità di ogni ragazzo o ragazza.
Esempi concreti di questo progetto educativo sono il Centro Giovanile delle “Oficinas de São José” a Lisbona – una delle sedi del Progetto SolSal – che dispone di specialisti per guidare i laboratori e di volontari che animano, orientano e accompagnano i giovani; e la scuola socio-sportiva di Funchal, che si occupa dei bambini e dei ragazzi più svantaggiati.
Pubblicato il 04/06/2012