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4/6/2012 - Portogallo – I Giovani: profilo di una popolazione promettente
Foto Service-PORTOGALLO – I GIOVANI: PROFILO DI UNA POPOLAZIONE PROMETTENTE

Per comprendere meglio la realtà dei giovani portoghesi pubblichiamo di seguito una ricerca del 2010. 

Nel Portogallo il 25% della popolazione ha meno di 25 anni: il 14,9% è tra i 0 e i 14 anni, e il 10,8% tra i 15 e i 24 anni. Tra il 2001 ed il 2011, però, si è verificato un calo della popolazione giovane, rispettivamente del 5,1% e del 22,5%.

Relazione tra giovani e scuola
Nel 2010 il Portogallo aveva 2.406.098 ragazzi e giovani inseriti nel sistema educativo (il 22,62% della popolazione). I dati fanno emergere una percezione positiva della scuola da parte degli stessi allievi, che si lasciano coinvolgere favorevolmente. La scuola piace a più dei tre quarti degli studenti (76,5%); e l’84,6% di loro riferisce di non mancare mai alle lezioni.
Positivi sono anche i dati relativi alle aspettative di futuro, secondo i quali la maggior parte degli allievi (63,5%) ha un progetto di vita che si realizza attraverso il proseguimento degli studi con l’università.
I giovani considerano l’inserimento in un gruppo in modo positivo. All’età di 15 anni, circa l’81% dei ragazzi considera il gruppo come luogo di mutuo aiuto e collaborazione.
Non positivo è il giudizio che hanno sulla propria competenza scolastica. Solo il 46,4% dei giovani si considera un allievo buono o molto buono, portando il Portogallo al penultimo posto al mondo dell’autostima scolastica. Il Portogallo è anche il secondo paese al mondo dove i giovani si dicono sommersi dai compiti scolastici (65,5%).

I giovani ed il tempo-libero
La ricerca sull’occupazione del tempo libero da parte dei giovani riporta i seguenti risultati:
• il 62% guarda la televisione tutti i giorni e il 65,5% per due o più ore al giorno;
• il 34% esce con familiari o amici, una o due volte alla settimana;
• il 47,8% sente la radio tutti i giorni e il 67% ascolta la musica tutti i giorni;
• il 30,6% legge giornali o riviste una o due volte alla settimana;
• il 28,7% legge libri meno di una volta alla settimana;
• il 37% frequenta bar, ristoranti o discoteche una o due volte alla settimana;
• il 56,5% va al cinema meno di una volta alla settimana;
• il 42,6% va meno di una volta alla settimana a teatro, opera o concerti e il 38,9% non vi è mai andato;
• il 48,8% visita musei e mostre o partecipa a conferenze meno di una volta la settimana e il 40,3% non vi è mai andato;
• il 31,2% si dedica ad attività casalinghe o scolastiche uno a due giorni alla settimana e il 14,9% lo fa tutti i giorni;
• il 23,8% gioca al computer o con le ‘consolle’ una a due volte alla settimana e il 20,4% lo fa tutti i giorni;
• il 64,6% afferma di dialogare con i familiari tutti i giorni;
• il 34,1% pratica qualche sport o attività fisica una o due volte alla settimana e il 7,7% non lo ha mai fatto;
• il 48,2% dice di esser andato in chiesa o in un altro ambiente di culto religioso;
• il 29,9% riferisce di praticare qualche “hobby” una a due volte alla settimana e 22,8% lo pratica tutti i giorni;
• il 54,7% utilizza Internet tutti i giorni, dei quali 30,6% per più di tre ore al giorno;
• il 31,3% dice di dedicarsi ad altre attività.
I dati relativi all’uso dell’Internet devono essere considerati con più attenzione, perche, da quando i giovani utilizzano la rete, il 50,6% dice di dedicare meno tempo ad amici e familiari, il 43,9% legge meno riviste e periodici e il 42,6% meno libri. Tra le attività dei giovani in Internet spiccano quelle di comunicazione, come quelle di messaggistica istantanea (il 29,9% tutti i giorni; il 16,1% da tre a sei volte alla settimana), la chat (il 29,3% tutti i giorni, il 13,5% da tre a sei volte alla settimana), spedire e ricevere e-mail (il 25,5%, tutti i giorni, il 16,3% da tre a sei volte alla settimana) e partecipare alle reti sociali (il 19,7% tutti i giorni, il 19,2% da tre a sei volte alla settimana).

Le principali problematiche nei giovani
Il consumo precoce di sostanze psicoattive è una delle principali problematiche a livello mondiale. I dati del Portogallo indicano nel 2010 un calo nel consumo del tabacco e dell’alcool da parte dei giovani; circa l’88% di essi non fuma e dal 1998 il consumo quotidiano di bibite alcoliche è calato, dall’1% allo 0,3%. I dati relativi alla “sperimentazione” di hashish, però, puntano ad una crescita: l’8,8% dei giovani riferisce di avere già sperimentato tale sostanza. Gli intervistati, alla domanda circa il consumo di droghe, rispondono di non averne mai fatto uso (93,4%).
Anche la violenza in ambito scolastico è una delle principali problematiche tra i giovani, anche se i dati segnalano una tendenza al calo del fenomeno. Nel 2010 più della metà dei giovani non ha mai ricevuto provocazioni a scuola (63,4%); mentre circa i due terzi dei giovani non sono mai stati coinvolti nelle provocazioni negli due ultimi mesi (68,2%). Riguardo al bullismo, tra i ragazzi di età compresa tra gli 11 e i 15 anni, coloro che hanno subito questo fenomeno si attestano tra il 10% al 14%.
L’obesità è un fenomeno in crescita negli ultimi anni. A 13 anni, il 22% dei ragazzi e il 13% delle ragazze sono in sovrappeso: è il quarto tasso più alto a livello mondiale.
Per ultimo vanno considerati anche i dati relativi alle situazioni di bambini  e adolescenti a rischio. Nel 2010 si riportano come in situazione di rischio 68.500 bambini ed adolescenti, che hanno ricevuto per questo un accompagnamento. Nella grande maggioranza dei casi, è stato possibile individuare le situazioni di pericolo che avevano provocato i processi. Le principali sono: negligenza (38,2%); esposizione a modelli comportamentali devianti (17,5%); abbandono della scuola (13,3%); maltrattamenti psicologici o abuso emotivo (13%); maltrattamenti fisici (7,1%). Altro grande problema che affligge i giovani in età attiva (tra i 15 e i 24 anni) è la disoccupazione (36,2%).

I giovani e la religione
I dati indicano una correlazione positiva tra religione e benessere personale, essendo la religiosità uno dei principali fattori di protezione. In Portogallo l’86,8% della popolazione dice di appartenere ad una religione; di questi il 96,7% si dichiara appartenente alla religione cattolica. Fino ai 35 anni di età il 72,5% degli uomini e l’82,9% delle donne sente di appartenere ad una religione; di questi, il 21% circa partecipa meno di una volta al mese a qualche servizio religioso, mentre il 35% circa, dice di pregare tutti i giorni o varie volte alla settimana.

Far crescere i giovani: la popolazione promettente
Nella società presente è urgente far crescere i giovani favorendo il loro benessere e il loro sviluppo personale. Questo processo deve costruirsi: nella famiglia, attraverso la promozione di un maggior coinvolgimento dei genitori nella vita dei giovani; nel loro gruppo sociale, attraverso la promozione di spazi di crescita emotiva ed affettiva nelle relazioni interpersonali; nella scuola, attraverso lo stimolo del coinvolgimento dei giovani nella scuola; e all’interno di ogni giovane, attraverso la promozione di competenze spirituali che uniscano inscindibilmente l’amore per Dio e l’amore al prossimo.

comunica ANS news


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