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3/5/2012 - Slovacchia – Alcuni tratti dei giovani slovacchi di oggi
Foto Service-SLOVACCHIA – ALCUNI TRATTI DEI GIOVANI SLOVACCHI DI OGGI

Nel paese ci sono 2.201.798 persone sotto i 30 anni, i giovani rappresentano il 40,68% della popolazione totale. La Slovacchia, perciò, a differenza di altri paesi dell’Unione europea, non si trova a fronteggiare la mancanza di giovani.

I cambiamenti nell’educazione
Il sistema scolastico nella Repubblica Slovacca, dopo la caduta del Muro di Berlino nel 1989, è cambiato profondamente da un punto di vista organizzativo, didattico, ma soprattutto ideologico e pedagogico con l’adozione di un orientamento democratico, ispirato al modello europeo occidentale. L’istruzione obbligatoria, dopo la riforma avvenuta nel 1998 è stata estesa a 10 anni di durata. L’educazione pre-primaria, per bambini tra i 2 ed i 6 anni di età, non è obbligatoria e viene offerta presso le scuole dell’infanzia. La definizione di un curriculum a due livelli – programma nazionale ed educativo scolastico – dovrebbe permettere alle scuole di avere una maggiore libertà di azione in merito al contenuto e alla metodologia del processo educativo. Il programma di apprendimento permanente prevede la creazione di una cornice di qualificazione nazionale che avvicini l’istruzione fornita alle esigenze del mercato del lavoro, dia pari dignità all’istruzione formale e a quella tecnica e incoraggi la partecipazione all’istruzione tecnica superiore.

Un’alta disoccupazione giovanile
Nel dicembre 2009 il tasso di disoccupazione generale era il 13,6% e quello di disoccupazione giovanile il 32,9%; nel febbraio 2012 la Slovacchia ha registrato il 35% di disoccupazione tra i giovani fino a 24 anni. Ciò significa che la Slovacchia è il terzo paese con il più alto tasso di disoccupazione giovanile – riferito a persone con meno di 25 anni – tra i paesi dell’Unione Europea.
Per sostenere l’occupazione sono stati predisposti numerosi servizi d’informazione e consulenza. Nonostante queste misure, la vera sfida è trovare la soluzione alla disoccupazione di lunga durata e alla conseguente “ inimpiegabilità ” dei giovani, causata dalla mancanza di competenze e attitudini lavorative. Un’altra sfida è la continua discrepanza tra l’educazione formale e le richieste del mercato, e il fenomeno associato della svalutazione dell’istruzione universitaria o per il terziario, che spesso non riesce a preparare laureati adatti alle reali esigenze del mercato del lavoro.

Il ruolo della famiglia nella vita dei giovani
La maggioranza dei giovani in Slovacchia generalmente non è propensa ad avviare attività proprie, preferiscono aspettare che qualcuno li assuma. Non é diffusa la mentalità del “vedo i bisogni, cerco le soluzioni”. Questa mentalità non è favorita neanche dalle famiglie che per i propri figli maggiormente un buon impiego piuttosto che un futuro da lavoratore indipendente.
La maggior parte dei giovani si sposa, almeno una volta nella vita. I dati demografici mostrano che l’età media in cui si contrae il matrimonio è in crescita. La situazione attuale vede un diversificarsi delle forme di vita familiare, cambiamenti all’interno della vita delle famiglie, della loro struttura e delle loro dimensioni, così come un maggiore impatto del lavoro e dell’occupazionale dei genitori sull’andamento della famiglia.
Il crescente carico di lavoro e di stress dei genitori, collegato alla riduzione del numero del nucleo familiare e alla rottura dei rapporti di vicinato, fa sì che le condizioni di vita dei bambini stiano diventando sempre più difficili. I bambini spesso soffrono di solitudine e nel loro ambiente, sia familiare, sia virtuali, sono alla ricerca di qualcuno che li consigli, di amici. Che non sempre trovano. In alcuni ambiti i ragazzi surclassano le conoscenze dei loro genitori ed insegnanti e le tradizionali relazioni tra bambini e adulti vengono così modificate.

I giovani e il tempo libero
I giovani hanno in media 4 ore al giorno per il tempo libero, che arrivano fino a 7 ore al giorno per quei giovani senza lavoro che non sono inseriti in qualche gruppo giovanile.
I genitori che sono maggiormente interessati ai gruppi associativi, hanno una grande influenza sull’uso del tempo libero dei figli più piccoli. Le attività organizzate per il tempo libero riguardano appena il 16% dei giovani, dei quali però l’86% è composto da bambini e ragazzi sotto i 14 anni. I giovani più grandi, invece, preferiscono trascorrere il tempo libero in maniera individuale e non organizzata, perché le attività ricreative organizzate che vengono offerte non corrispondono alle loro esigenze e risultano quindi poco attraente. Nel caso dei bambini più piccoli, comunque, l’offerta di attività organizzate è spesso economicamente esigente. È ancora assente, inoltre, una stretta cooperazione tra scuole e gruppi giovanili riguardo all’uso delle strutture scolastiche che permetterebbe ad entrambi gli istituti di completarsi e di rafforzare la crescita dei giovani.
I giovani sono sempre più alla ricerca di sistemi innovativi per la diffusione delle informazioni e utilizzano le moderne tecnologie, soprattutto Internet, posta elettronica, video-chat… per scambiarsi opinioni ed esperienze in tempo reale.
I giovani nelle aree rurali, rispetto ai giovani che vivono nelle città, hanno minori opportunità. Chi vive nella campagne è considerato svantaggiato in termini di accesso all’istruzione, alle opportunità di lavoro, alle informazioni e a internet; le strutture ricreative e i servizi nelle aree rurali sono significativamente meno sviluppati rispetto alle regioni urbane, sia in termini di strutture e di portata, sia di qualità delle offerte.

Traduzione a cura della Redazione

comunica ANS news


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