Durante la consegna del premio gli insegnanti del ciclo materno hanno segnalato come durante tutto il ciclo formativo sia stato elaborato un continuo progetto di lavoro sulla regione d’Aragona. Con questo lavoro, che aveva lo scopo di ricordare l’intera cultura presente nei villaggi e nelle tradizioni locali, i maestri hanno coinvolto tutti gli ambiti della formazione: conoscenza dell’ambiente, lettura-scrittura, arte plastica e psicomotricità.
Il primo trimestre è stato incentrato sui personaggi curiosi. “Abbiamo chiesto informazioni ai bambini e loro hanno utilizzato diversi metodi di ricerca: Internet, i genitori, e soprattutto i nonni e gli anziani dei villaggi dove vanno solitamente nei fine settimana” hanno riportato gli educatori. Nel secondo trimestre sono stati esaminati i personaggi fantastici, familiarizzando con fate e folletti di tutte le tradizioni. I ricercatori etnografici sono stati affrontati nel terzo trimestre, avendo tempo di richiedere il parere di esperti come Enrique Satué, Paco Paricio dei “Burattinai di Binefar” e lo storico José Antonio Adell.
Con le informazioni raccolte dai bambini sono stati realizzati i “libri di viaggio”, diffusi per le case e nei villaggi degli allievi per condividerli con i genitori. Gli allievi hanno così letto, scritto e disegnato i personaggi, con delle dinamiche altamente interattive tra insegnanti, bambini e famiglie. La serata finale del corso ha messo in luce tutto ciò, con la creazione di spettacoli teatrali e giochi visivi su personaggi come “il Dragon di Oroel”, gli elfi e le creature di fantasia dei miti aragonensi.
L’assegnazione di premi di ricerca etnografica da parte dell’Associazione per il Folklore “Santa Cecilia” mira a conservare e a recuperare le tradizioni a rischio.
Pubblicato il 09/02/2011