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7/8/2015 - Sierra Leone - Il “Don Bosco Fambul” richiede il rilascio di 80 detenuti
Foto dell'articolo -SIERRA LEONE – IL “DON BOSCO FAMBUL” RICHIEDE IL RILASCIO DI 80 DETENUTI

(ANS – Freetown) – Con il fine di combattere le ingiustizie, il direttore dell’ONG salesiana “Don Bosco Fambul”, il salesiano coadiutore Lothar Wagner, ha richiesto l’immediato rilascio di 80 detenuti, che sono in custodia da oltre tre anni, senza accusa, presso la prigione centrale di Freetown.

Wolfgang Kofler, del personale di assistenza legale del Don Bosco Fambul, ha rivelato che al momento ci sono un totale di 80 persone detenute da oltre tre anni nel carcere, senza alcuna accusa. Egli ha dichiarato che questi detenuti disperano ormai di conoscere il loro destino, non sanno cosa gli riservi il futuro e non hanno alcuna prospettiva, cosa che rappresenta un problema psicologico molto grave per chi è in prigione.

“Siamo stati in grado di ottenere queste informazioni da colloqui personali con i detenuti, passando da una cella all’altra, dal momento che lavoriamo quotidianamente all’interno del carcere. E siamo andati oltre, verificando attraverso il registro della prigione le loro richieste e l’affermazione di essere in prigione da più di tre anni”. Il legale ha anche dichiarato che la maggior parte dei loro crimini sono minori, tali da non giustificare il loro essere in prigione per molto tempo senza alcuna accusa.

“L’ingiustizia è molto evidente, sulla base della relazione che abbiamo visto finora. Noi di Don Bosco Fambul chiediamo l’immediato rilascio di tutti e 80 i detenuti. Abbiamo inviato la lista contenente i nomi dei detenuti al Pubblico Ministero (Director of Public Prosecution), al Procuratore generale, alla Polizia della Sierra Leone, all’Ufficio del Capo di Stato Maggiore presso la Presidenza…” riporta il sig. Wagner.

Il salesiano ha anche dichiarato di non richiedere soltanto la liberazione immediata, ma anche che il Governo attraverso i suoi sistemi legali attui una riforma che impedisca simili situazioni nel paese: “tra le altre cose, richiediamo che venga adeguatamente attivata una legge che permetta ai detenuti di conoscere le accuse rivolte contro di loro nel più breve tempo possibile; che preveda il monitoraggio frequente dei detenuti e delle loro condizioni di salute; e che permetta loro di avere un tavolo di rappresentanza presso la sede della Commissione Diritti Umani e presso l’ufficio del Pubblico Ministero”.

Pubblicato il 07/08/2015

comunica ANS news


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