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2/4/2015 - Yemen - Partire o restare, mentre infuria la guerra
Foto dell'articolo -YEMEN – PARTIRE O RESTARE, MENTRE INFURIA LA GUERRA

(ANS – Aden) – S’intensificano gli scontri ad Aden, nello Yemen. Ieri, 1° aprile, i ribelli hanno fatto il loro ingresso nella città; gli stessi però – riporta la Reuters – avrebbero fatto una parziale marcia indietro nelle ultime ore, a causa del successivo massiccio bombardamento della coalizione guidata dall’Arabia Saudita. E mentre a Mukalla, circa 500 km più a est, 300 detenuti sono fuggiti grazie all’assalto orchestrato da un gruppo di miliziani, un salesiano rimasto ad Aden s’interroga su cosa sia meglio fare.

Racconta il religioso:

Sul finire della settimana scorsa sono rimasto nella quiete del presbiterio, sostenendo quanti mi contattavano, per telefono o su ‘WhatsApp’. La maggior parte di loro voleva sapere se ero al sicuro e qual era la situazione qui. Molti mi hanno anche riferito riguardo al numero di persone portate negli ospedali, sporche di sangue o con arti mancanti...

Negli ultimi giorni qui è arrivata la guerra: strade bloccate, negozi e aeroporto chiusi... con il suono delle esplosioni e degli spari... con gli inevitabili saccheggi...

Domenica, dato che alcune strade erano aperte, mi è stato offerto un mezzo per andare al convento delle suore, a circa 17 km da dove mi trovo. Ho potuto vedere le strade bloccate con varie cose e le persone muoversi lungo le vie con le pistole, controllando ogni veicolo ... Raggiunto il convento ho celebrato la messa per le sorelle nella cappella del convento, e abbiamo fatto la processione delle palme, in 6!

La scorsa notte (31 marzo-1° aprile), una granata è caduta in un internato che avevamo benedetto proprio recentemente. Nessuno degli infermieri è rimasto ferito, ma sono stati spostati in un ospedale. Erano soliti venire nella nostra chiesa e recitare il rosario tutti i giorni.

Stanotte (1-2 aprile), tutti ritornano in India. Circa 600 sono imbarcati. E domani (2 aprile) arriva un’altra nave dato che il governo indiano e dello Stato del Kerala stanno richiedendo a tutti gli indiani di tornare. Mentre l’ONU ha chiesto a Sri Lanka ed Etiopia di evacuare i loro cittadini.

Le Missionarie delle Carità hanno deciso di rimanere qui fino alla morte. Se la mia missione è per loro, dovrò rimanere con loro. Le tre chiese sono solo edifici. La maggior parte dei fedeli ormai sono altrove.

Adesso sono un po’ confuso, non so se rimanere con le Missionarie della Carità o tornare in India per poi rientrare quando i problemi saranno risolti. Non posso indovinare, né alcun altro sa dirmi, cosa accadrà domani. In ogni caso, stanotte la passerò in preghiera nella nostra cappella.

Di certo, confido nella protezione della nostra Madre Celeste.

Pubblicato il 2/04/2015

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