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11/9/2014 - Liberia - Ebola: la situazione a Matadi
Foto dell'articolo -LIBERIA – EBOLA: LA SITUAZIONE A MATADI
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(ANS – Monrovia) – Il direttore dell’opera salesiana “Don Bosco Youth Centre”, don Nicola Ciarapica, ha inviato ad ANS un aggiornamento sulla situazione nel quartiere di Matadi, a Monrovia, dove il virus Ebola tra paura, diffidenza, sfiducia e povertà, continua a mietere vittime.

Innanzitutto ringrazio il Signore che ascolta le preghiere di tanti e che fino ad ora ci ha protetto dal contagio. Tra le altre intenzioni noi preghiamo e facciamo pregare perché la nostra fede non vacilli, perché continuiamo a credere che il Signore è al nostro fianco e che siamo nelle sue braccia paterne anche se ogni tanto le notizie riportano di casi di contagio sempre più vicini alla nostra missione.

Purtroppo qui il virus Ebola continua a fare vittime ed ogni giorno si registrano ancora nuovi contagi al punto che le strutture preparate sembrano non essere più sufficienti. La situazione si presenta alquanto confusa e la gente ha paura. Paura non solo del contagio, ma anche di essere isolata o essere portata nei luoghi predisposti per i malati qualora un componente della famiglia venisse contagiato; cosi si nascondono i cadaveri senza denunciarli per avere tempo di non essere scoperti e di trasferirsi in altre parti. Spesso diffondendo il contagio.

La paura ha fatto perdere fiducia nel servizio sanitario delle cliniche private e anche nei grandi ospedali che sono stati riaperti. Spesso si ha paura di farsi curare per la malaria, la febbre tifoide o una tosse... cosi molti muoiono anche per queste malattie!
Nel nostro quartiere di Matadi, il 70% della popolazione vive con il lavoro quotidiano (sono ambulanti che vendono nelle bancarelle lungo la strada, tassisti, precari, disoccupati...). Solo il 30% ha una casa costruita con blocchi di cemento. Hanno pochi soldi per mangiare, meno per una casa, ancora meno per un ambiente igienicamente protetto.

Con gli animatori più maturi e preparati continuiamo il nostro servizio di informazione alla gente, distribuzione del materiale per l’igiene, collaborazione con le organizzazioni mediche e soprattutto aiuto alle famiglie che economicamente sono in difficoltà.

Una buona notizia è che lo scorso 28 Agosto l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha proposto e cercato finanziamenti per realizzare un progetto al fine di ridurre in 6-9 mesi il contagio del Virus Ebola debellando la febbre emorragica e prevenendo la diffusione del virus in altre nazioni. Sono tutti buoni motivi che offriamo nelle nostre intenzioni di preghiera.

Pubblicato il 11/09/2014

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