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8/1/2009 - Francia - Valdoccò: sulla via dell’integrazione
Foto dell'articolo -FRANCIA – VALDOCCÒ: SULLA VIA DELL’INTEGRAZIONE
(ANS – Parigi) – La prima esperienza, presentata durante il Congresso Internazionale “Sistema Preventivo e Diritti Umani”, è stata quella del Centro “Valdoccò” di Parigi Argenteuil.

Nel 1995 i Salesiani hanno creato nel quartiere Argenteuil di Parigi una nuova Valdocco dove un equipe di 30 educatori con l’aiuto di animatori e volontari, educa oltre di 600 ragazzi, musulmani, perlopiù di origine magrebina, asiatici e dell’Europa dell`est. Il Centro supporta scolasticamente durante il giorno i ragazzi fra gli 8 e i 16 anni, mentre alla sera quelli tra i 16 ai 25.

L’attività principale del Centro “Valdoccò” si svolge in strada dove vive la maggior parte dei ragazzi delle “banlieues”, qui si realizza la mediazione familiare e socio-educativa, integrando i tre principi chiave: famiglia, scuola e strada.

Anima del Centro è il salesiano don Jean Marie Petitclerc, figura significativa nell’ambiente del volontariato francese, docente universitario. Negli anni ha dato vita ad una serie di oratori tra il cemento delle “banlieus” di Parigi, ed oggi è membro del Consiglio del Ministero delle periferie nato 3 anni fa per far fronte ai gravi problemi sociali dei quartieri a rischio delle grandi città francesi.

Nate alla fine degli anni 60, quando in Francia giungevano grandi flussi migratori provenienti soprattutto dalle ex-colonie, le “banlieuses” sorsero inizialmente come “città di transito” per la nuova manodopera che affluiva nel Paese in quegli anni. Oggi, queste aree, sono la dimora definitiva di questi nuovi cittadini.

Il degrado, la mancanza di infrastrutture ed il sovraffollamento hanno provocato una cresciuta della criminalità, del traffico di droga e di armi, soprattutto, fra i più giovani. La “banlieue” è divenuta, nella percezione comune, sinonimo di insicurezza e precarietà sociale.

“Si parla molto della violenza degli adolescenti nelle città, io dico che la maniera naturale di esprimere la collera, di affrontare i conflitti, è la violenza. – dice don Petitclerc - Quello che non è naturale, perché è frutto dell’educazione, è la convivialità e la pace: la capacità di stabilire delle relazioni pacifiche con chi è diverso da noi si deve imparare. Don Bosco dice che la violenza dei giovani è il segno del fallimento del nostro accompagnamento educativo, dunque tiriamoci su le maniche: educhiamoli. Bisogna lavorare in collaborazione con tutti gli adulti che camminano con i giovani. In questo approccio globale, credo che l’originalità dell’attuazione del sistema preventivo a Valdoccò di Argenteuil stia nel cercare una mediazione famiglia – scuola – città, per creare dei legami tra tutti gli adulti che camminano con i giovani”

L’esperienza di don Petitclerc e del Centro “Valdoccò” di Parigi è stata presentata grazie al supporto di un video realizzato da Missioni Don Bosco – Media Centre di Torino, disponibile sulla piattaforma www.donbosco-humanrights.org

Pubblicato il 08/10/2009

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