Palestina – Guerra a Gaza: la lettera di Said |
Palestina – “La violenza non si vince con la violenza. La violenza si vince con la pace!” |
Italia – 12 ore di preghiera no stop per la pace in Terra Santa |
(ANS – Betlemme) – “La popolazione è chiusa in gabbia, in un lembo di terra da cui non può scappare, perché i confini sono chiusi. E in questa situazione è veramente assurdo che la comunità internazionale non si muova, soprattutto sapendo che a farne le spese sono solo le vittime civili”. Lo ha detto Luigi Bisceglia, cooperante dell’ong “Volontariato Internazionale per lo Sviluppo” (VIS) in Palestina, ai microfoni dell’Agenzia Redattore Sociale.
“Gli ospedali sono al collasso, non ci sono medicinali né garze per medicare i feriti, e nemmeno più il gasolio per produrre elettricità”, riporta il signor Bisceglia, attualmente nella sede di Betlemme, da dove si sta attivando, insieme ad altri colleghi, per portare aiuto alla popolazione ferita. Intanto, in queste ore, il bilancio delle vittime dei bombardamenti è salito ad oltre 200 morti e circa 1500 feriti.
“Già prima dei bombardamenti la situazione nella Striscia era gravissima, ma ora siamo proprio al collasso. Oggi (14 Luglio, ndr) siamo al settimo giorno di bombardamenti su Gaza e la situazione continua a peggiorare. Credo sia importante condannare la violenza da entrambe le parti, ma quello che sta facendo Israele è davvero inaccettabile, perché si continuano a colpire senza sosta vittime civili. La risposta del governo israeliano è sproporzionata all’offesa ricevuta”.
Bisceglia spiega che a Betlemme, dove la situazione è tranquilla “ma si respira comunque aria di tensione”, diversi cooperanti si stanno attivando per aiutare la popolazione palestinese colpita. In particolare si cercano medicinali, ormai merce rara nelle strutture ospedaliere della Striscia. “Ci siamo attivati con amici e colleghi per una raccolta di farmaci e garze. Nelle varie città in cui siamo presenti, come Ramallah, Betlemme e Gerusalemme, abbiamo chiesto direttamente ai farmacisti di donare medicinali per i feriti. Parallelamente abbiamo attivato una raccolta fondi online, coinvolgendo i nostri amici e colleghi italiani, per riuscire a comprare altri farmaci. Questo ci permetterà di alleviare, almeno in parte, le sofferenze della popolazione di Gaza”.
“La comunità internazionale deve agire in fretta, non si può stare a guardare. – aggiunge il sig. Bisceglia – Nel mondo ci sono attualmente 57 conflitti dimenticati, la maggior parte in paesi africani sconosciuti. Ma Gaza la conoscono tutti, sanno dov’è, non si può ancora oggi chiudere gli occhi”.
Tra le attività di sensibilizzazione c’è l’appello sottoscritto in questi giorni da 34 organizzazioni internazionali per chiedere il cessate il fuoco immediato e l’apertura di canali umanitari per portare assistenza ai feriti.
Pubblicato il 16/07/2014