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25/1/2013 - RMG - Reti Sociali: porte di verità e di fede; nuovi spazi di evangelizzazione
Foto dell'articolo -RMG – RETI SOCIALI: PORTE DI VERITÀ E DI FEDE; NUOVI SPAZI DI EVANGELIZZAZIONE

(ANS – Roma) – Benedetto XVI dedica la 47ª Giornata Mondiale delle Comunicazioni Social, al mondo di internet e, in modo particolare ai “social network”. “Reti Sociali: porte di verità e di fede; nuovi spazi di evangelizzazione” è un messaggio che, ha detto mons. Claudio Maria Celli, Presidente del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali, “presenta una valutazione positiva dei social media, anche se non ingenua”.

In questo messaggio sembrano raccogliersi e intrecciarsi le fila dei precedenti interventi che il Pontefice ha dedicato alla Giornata Mondiale per la Comunicazione Sociale. Tornano, infatti l’invito all’autenticità, ad una presenza evangelizzatrice alla creatività offerta dai nuovi mezzi per raccontare la Buona Novella.

Le reti sociali digitali stanno costruendo una nuova agorà, “Questi spazi, quando sono valorizzati bene e con equilibrio, contribuiscono a favorire forme di dialogo e di dibattito che, se realizzate con rispetto, attenzione per la privacy, responsabilità e dedizione alla verità, possono rafforzare i legami di unità tra le persone e promuovere efficacemente l'armonia della famiglia umana”.

Le reti sociali digitali sono “alimentate da aspirazioni radicate nel cuore dell’uomo” anche se a volte sono cercati più per la loro popolarità che per la validità. “I social media hanno bisogno, quindi, dell’impegno di tutti coloro che sono consapevoli del valore del dialogo, del dibattito ragionato, dell’argomentazione logica”, anche di chi la pensa in modo diverso. Per questo devono essere inclusivi.

E proprio per questa inclusività, i credenti devono far conoscere la Buona Notizia anche nell’ambiente digitale, altrimenti “potrebbe essere assente nell’esperienza di molti per i quali questo spazio esistenziale è importante”. L’ambiente  digitale, sempre più parte della realtà quotidiana di molti giovani, richiede - dice il Papa - “una comprensione attenta di questo ambiente è dunque il prerequisito per una significativa presenza all’interno di esso”.

I nuovi linguaggi, generati dalle reti sociali, possono servire a mettere in evidenza la ricchezza del Vangelo e così raggiungere molti, per questo Benedetto XVI ricordando la tradizione simbolica cristiana invita ad abbinare alla parola scritta suoni e immagini. I cristiani devono condividere la “sorgente profonda della loro speranza e della loro gioia: la fede nel Dio ricco di misericordia e di amore rivelato in Cristo Gesù. Tale condivisione consiste non soltanto nell’esplicita espressione di fede, ma anche nella testimonianza, cioè nel modo in cui si comunicano “scelte, preferenze, giudizi che siano profondamente coerenti con il Vangelo, anche quando di esso non si parla in forma esplicita”. Le risposte alle domande più profonde presenti nella rete (amore, verità, significato della vita, …) si trovano in Gesù Cristo.

I social network, inoltre, possono essere un’importante strumento di sviluppo umano per far sentire l’unità soprattutto per le comunità isolate, condividere risorse spirituali e liturgiche. Il Papa registra come molti, dopo un primo contatto on line, abbiamo iniziato un percorso di fede.

Il Consigliere per le Comunicazioni Sociali, don Filiberto Gonzalez, ci offre alcune sottolineature salesiane. “Quanto il Papa ci ha consegnato con questo messaggio ci stimola a riflettere come Salesiani, sia come religiosi e sia come educatori dei giovani. Siamo chiamati a verificare in prima persona gli atteggiamenti suggeriti dal Pontefice e, insieme ai giovani, educarci. A saper vivere la nuova realtà dei social network con autenticità e maturità, con prudenza non con paura, prevenendo più che reprimendo. La nostra Congregazione ha un grande passato di creatività evangelizzatrice attraverso i vecchi media; penso alle filmine, diapositive, pubblicazioni cartacee, … Non da meno deve esserlo per il futuro con i nuovi media. Già vedo molte e buone iniziative che, nelle varie Ispettorie si stanno diffondendo: creazione di applicativi, corsi di formazione per giovani e salesiani in formazione iniziale, collaborazioni con altre realtà ecclesiali. Il nostro carisma ci indica un criterio chiaro: lì dove sono i giovani, siamo noi, evangelizzandoci, educandoci, santificandoci insieme. Il salesiano – attestano le nostre Costituzioni, e ripete frequentemente il Rettor Maggiore - “coglie i valori del mondo e rifiuta di gemere sul proprio tempo: ritiene tutto ciò che è buono, specie se gradito ai giovani” (C 17)”.

Pubblicato il 25/01/2013

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