(ANS – Bandel) – Circa 4000 persone si sono riunite martedì 27 settembre a Bandel per partecipare ai funerali del missionario salesiano don Luigi Gobetti. Morto a 90 anni lo scorso 22 settembre, ha dedicato 75 anni della sua vita ai poveri dell’India.

Nato nel 1921 a Tarcento, nel Nord dell’Italia, don Gobetti giunse in India nel 1936 ancora seminarista. Durante la seconda guerra mondiale Gobetti fu internato nel campo di concentramento di Dehra Dun, proseguendo nel frattempo gli studi ed emettendo i voti perpetui nel 1943. Ordinato sacerdote il 23 marzo 1945, al termine della guerra fu assegnato al centro giovanile salesiano di Krishnagar, dove lavorò come catechista.

In quegli anni collaborò molto strettamente con mons. Louis L.R. Morrow, allora vescovo di Krishnagar, per fondare la Congregazione delle Suore Catechiste Di Maria Immacolata Ausiliatrice (SMI), divenute nel 1992 il 17° gruppo della Famiglia Salesiana. “Il mio alter ego” lo definiva il presule.

Successivamente è stato Vicario Generale della diocesi di Krishnagar e in seguito ha collaborato in quella di Calcutta. Nel 1971 aiutò centinaia di sfollati fuggiti a causa della guerra d’indipendenza del Bangladesh a stabilirsi nei distretti del Bengala di Nadia e Hooghly, rimediando per loro piccoli appezzamenti di terreno e case a prezzi ribassati.

Come parroco e direttore del Santuario di Bandel favorì l’insediamento di famiglie cattoliche nell’area, fortificando al contempo la loro identità cristiana in un territorio per la maggior parte abitato da fedeli di religione induista.

Scrittore prolifico e direttore della rivista religiosa “Our Lady of Bandel” don Gobetti è stato anche premiato nel 2004 dall’Indian Catholic Press Association. Riconoscendo il suo contributo per presentare l’Italia come una nazione solidale, nel 2007 il Governo italiano gli ha conferito l’onorificenza di “Cavaliere dell’Ordine della Stella della Solidarietà Italiana”.

La sua lunga vita di missionario è oggi racchiusa nel documentario “Mosaic of a Missionary”, realizzato nel 2005 dal Centro “Nitika Don Bosco” in occasione del 60° anniversario della sua ordinazione sacerdotale. “Ha dato la sua vita per il bene e per il benessere della popolazione del Bengala. Quando scelse di diventare cittadino indiano lo fece, come dice San Paolo, per farsi tutto a tutti” (1 Cor 9, 22), recita il documentario.

Pubblicato il 29/09/2011