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5/9/2011 - Spagna - Ancora 10.000 rifugiati nella missione di Duékoué
Foto dell'articolo -SPAGNA – ANCORA 10.000 RIFUGIATI NELLA MISSIONE DI DUÉKOUÉ

(ANS – Madrid) – “L’insicurezza è aumentata negli ultimi mesi. Ci sono ancora molte armi nelle strade e gli assalti a mano armata nelle case e alle persone avvengono alla luce del giorno. La gente ha paura”. Sono le ultime novità che don Cesar Fernández,  missionario salesiano, riporta sulla situazione in Costa d’Avorio dopo l’avvento al potere di Alassane Ouattara, giunto dopo diversi mesi di lotta armata e vari anni di conflitto. Per alleviare i problemi esistenti le Missioni Salesiane informano di aver inviato oltre 60.000 euro in Costa d’Avorio.

“L’economia del paese ha risentito molto della crisi vissuta. I prezzi dei generi alimentari continuano a crescere e molte persone hanno perso il lavoro. Molti sono affamati perché non possono accedere al cibo”, prosegue don Fernández. “A questo bisogna aggiungere la corruzione che si è stabilita nel paese. È difficile fare una gestione amministrativa, e persino viaggiare in Costa d’Avorio, senza ‘un supplemento’ di denaro. Certamente questo è un fenomeno comune in Africa, ma finora non lo era in Costa d’Avorio”.

Ad Abidjan, capitale economica del paese, “le cose procedono lentamente. Alcune ferite si stanno chiudendo, ma la convivenza è ancora difficile perché c’è tanto risentimento e desiderio di vendetta” riporta il salesiano. A Duékoué “nella missione salesiana di Santa Teresa del Bambino Gesù ci sono ancora 10.000 rifugiati. Il ritorno a casa degli sfollati è ancora molto lento e molti di loro non hanno un posto dove tornare. E così restano dove sono”.

Le Missioni Salesiane ricercano l’educazione e la formazione dei giovani affinché si venga fuori dalla crisi. In Costa d’Avorio, le missioni di Abidjan, Korhogo e Duékoué cercano di proseguire il loro lavoro con i bambini di strada, offrendo loro un’educazione che li renda cittadini consapevoli dei loro diritti e dei loro doveri.

Il livello dell’emergenza in Costa d’Avorio è sceso. “Però manca ancora la parte forse più difficile: rialzare il paese. Superare quello che è successo e guardare avanti con speranza” conclude don Fernández.

Pubblicato il 05/09/2011

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