(ANS – Tijuana)– Nel 1987 i Salesiani hanno avviato il “Proyecto Tijuana”, per dare vita ad un vasto programma educativo nelle aree a rischio di emarginazione sociale di quella città, al confine tra Messico e Stati Uniti. Il progetto ha preso forma attraverso oratori salesiani e centri educativi popolari, luoghi in cui i minori possono crescere in comunità e imparare a condividere fede, sport, cultura e altre attività.
Attualmente il progetto beneficia oltre 9.000 persone, attraverso sei oratori salesiani, una parrocchia, e un refettorio pubblico – il “Desayunador” – che serve cibo per circa un migliaio di senzatetto e migranti ogni giorno.
L’intero progetto è portato avanti da 6 Salesiani e con il prezioso aiuto di volontari, collaboratori locali, e benefattori sia del Messico, sia degli Stati Uniti.
A sostegno del progetto, e come esperienza formativa per i giovani, i Salesiani degli Stati Uniti organizzano da anni delle settimane missionarie per giovani. E anche quest’anno ci sono stati dei volontari: un gruppo di ragazzi dell’opera salesiana di Bellflower, in California, dell’Ispettoria degli Stati Uniti Ovest (SUO).
Per una settimana i ragazzi, hanno collaborato in 5 dei 6 oratori e presso il “Desayunador”. Ogni giorno l’attività da svolgere era diversa: hanno dato da mangiare ai bisognosi, animato le attività per i bambini, accompagnato i ragazzi nelle attività caritative… “Ogni giorno c’era la possibilità di dare il meglio di sé per il bene degli altri. Non c’è molto tempo per riposare a Tijuana, c’è molto lavoro da fare” ha detto Armando Prieto, uno dei volontari partecipanti.
Domani, 12 febbraio, Papa Francesco inizierà il suo viaggio, come “Missionario di Misericordia e Pace” in Messico. Nel suo viaggio ha espressamente voluto recarsi a Ciudad Juarez, un’altra città di frontiera, per stare il più vicino possibile “a tutti coloro che soffrono”, come ha detto in un video-messaggio.
Pubblicato il 11/02/2016