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2/12/2015 - Italia - Don Á.F. Artime: “l’educazione crea una rete di umanesimo che poi fa sì che non siano possibili bombe, sparatorie e violenza”
Foto dell'articolo -ITALIA – DON Á.F. ARTIME: “L’EDUCAZIONE CREA UNA RETE DI UMANESIMO CHE POI FA SÌ CHE NON SIANO POSSIBILI BOMBE, SPARATORIE E VIOLENZA”
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(ANS – Roma) – Ieri, 1° dicembre, l’Istituto Cervantes a Roma ha realizzato nell’Ambasciata di Spagna presso la Santa Sede un nuovo lancio del libro “Don Bosco Hoy”, che raccoglie l’intervista del giornalista Ángel Expósito al Rettor Maggiore dei Salesiani, Don Ángel Fernández Artime, e presenta anche in 12 capitoli le questioni fondamentali della vita e della missione di Don Bosco, di estrema attualità, perché, con le stesse parole del dott. Expósito, “purtroppo tutto ciò contro cui lui combatté 200 anni fa nel Regno del Piemonte oggi continua a verificarsi nuovamente”.

di Andrés Felipe Loaiza, SDB

“Ci sono sei questioni fondamentali contro cui Don Bosco ha combattuto o per le quali ha lavorato: la violenza, l’immigrazione e i rifugiati, l’Africa e le missioni, l’educazione e la formazione professionale, le reti sociali e la comunicazione, il razzismo e la xenofobia. A tutto questo ha fatto fronte con un denominatore comune: l’educazione” ha asserito il giornalista, esprimendo al contempo la sua soddisfazione per aver potuto partecipare all’iniziativa del libro, che ha riunito anche vari esperti della Famiglia Salesiana incaricati dei 12 capitoli che accompagnano l’intervista.

Don Á.F. Artime, nel suo intervento ha evidenziato vari aspetti contenuti nel libro, e ha fornito un esempio eloquente sul ruolo dell’educazione: “Noi, come famiglia religiosa profondamente educatrice, crediamo che l’educazione trasformi le società (...). Faccio un esempio che non ha nulla di irrispettoso verso altre confessioni e credo getti una luce: come Famiglia Salesiana, circa il 30% delle 2387 presenze che abbiamo nel mondo sono in paesi musulmani; in alcuni paesi non è possibile fare alcun riferimento religioso e pure in queste circostanze continuiamo a svolgere un servizio attraverso scuole principalmente per musulmani. Qual è il punto? L’educazione crea una rete di umanesimo che poi fa sì che non siano possibili bombe, sparatorie e violenza (...).

Quando nelle nostre scuole i genitori di altre fedi mandano i loro figli sapendo come educhiamo, sapendo che non faremo alcun annuncio religioso esplicito – ma dove ovviamente educhiamo ai valori in cui crediamo – è perché credono che questo modo umanista (e anche di profondi valori evangelici) di educare, farà sì che i loro figli avranno uno sguardo sulla vita che a loro piace (...). Quei ragazzi e ragazze, i genitori di domani, avranno uno sguardo diverso sulla pace, sul rapporto uomo-donna, sulla violenza e la diversità... Ditemi se questo non è trasformare le società”.

Oltre all’Ambasciatore di Spagna, dott. Eduardo Gutiérrez Sáenz de Buruaga, erano presenti anche altri ambasciatori presso la Santa Sede, tra cui quelli di Honduras, Panama e Colombia; oltre alla sig.ra Carmen Magallón, della “Editrice Romana”; don Giuseppe Costa, SDB, della “Libreria Editrice Vaticana”; e l’organizzatore dell’iniziativa e direttore dell’Istituto Cervantes a Roma, dott. Sergi Rodríguez López.

Pubblicato il 02/12/2015

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