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26/11/2015 - Kenya - “Il suo santo Nome non deve mai essere usato per giustificare l’odio e la violenza”
Foto dell'articolo -KENYA – “IL SUO SANTO NOME NON DEVE MAI ESSERE USATO PER GIUSTIFICARE L’ODIO E LA VIOLENZA”

(ANS – Nairobi) – È iniziato ieri, mercoledì 25 novembre, il viaggio apostolico del Papa in Kenya, Uganda e Rep. Centrafricana. Già con i suoi primi discorsi il Santo Padre ha inteso ribadire l’importanza del dialogo ecumenico ed interreligioso, in un momento in cui in nome della religione vengono compiuti barbari attentati.

Atterrato nel pomeriggio di ieri all’aeroporto “Jomo Kenyatta” di Nairobi, il Pontefice ha compiuto una visita di cortesia al Presidente della Repubblica e in serata ha dialogato con le autorità del Kenya e con il Corpo Diplomatico.

Stamattina si è recato nel Salone della Nunziatura Apostolica a Nairobi per un incontro interreligioso ed ecumenico. “Il dialogo ecumenico e interreligioso non è un lusso. Non è qualcosa di aggiuntivo o di opzionale, ma è essenziale, è qualcosa di cui il nostro mondo, ferito da conflitti e divisioni, ha sempre più bisogno” ha esordito il Papa.

Il Papa ha poi nominato espressamente tre “barbari attacchi” del fondamentalismo religioso che hanno segnato la storia recente del Kenya, presso il Westgate Mall, al Garissa University College e a Mandera. “Penso qui all’importanza della nostra comune convinzione secondo la quale il Dio che noi cerchiamo di servire è un Dio di pace. Il suo santo Nome non deve mai essere usato per giustificare l’odio e la violenza” ha affermato in proposito.

Nel prosieguo della mattinata, durante la messa presieduta nel campus dell’Università di Nairobi, il Papa ha invitato le migliaia di persone presenti – nonostante la pioggia – a difendere la vita e la famiglia “dall’arroganza” che ferisce la dignità umana.

“Le famiglie cristiane hanno questa missione speciale: irradiare l’amore di Dio e riversare l’acqua vivificante del suo Spirito. Questo è particolarmente importante oggi, perché assistiamo all’avanzata di nuovi deserti, creati da una cultura dell’egoismo materialismo e dell’indifferenza verso gli altri” ha detto. “I grandi valori della tradizione africana, la saggezza e la verità della Parola di Dio e il generoso idealismo della vostra giovinezza vi guidino nell’impegno di formare una società che sia sempre più giusta, inclusiva e rispettosa della dignità umana”.

Il Pontefice ha concluso l’omelia con un’espressione in lingua locale: “Mungu abariki Kenya!” (Dio benedica il Kenya).

Pubblicato il 26/11/2015

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