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29/10/2015 - Brasile - Walmor Muniz, SDB, una vita dedicata alla formazione attraverso la magia
Foto dell'articolo -BRASILE – WALMOR MUNIZ, SDB, UNA VITA DEDICATA ALLA FORMAZIONE ATTRAVERSO LA MAGIA

(ANS – Niterói) – Un mago dell’educazione o un educatore mago. Con i suoi 94 anni, il salesiano coadiutore Walmor Muniz risiede nella comunità salesiana di Niterói. È un Salesiano appassionato di educazione e uno dei tesori della Famiglia Salesiana del Brasile. La sua magia ha varcato i confini e il suo lavoro ha un posto d’onore nel “Guinness dei Primati”. Di seguito riportiamo alcuni estratti dell’intervista pubblicata da “Misiones Salesianas” di Madrid.

Com’era la vita prima di emettere la professione come salesiano?

Sono nato povero, i miei genitori erano figli di schiavi. Arrivarono a Rio de Janeiro in cerca di lavoro, dopo essere stati liberati. Mio padre è diventato un elettricista e ha lavorato 40 anni come tale. Mia madre, una casalinga, era una brava cuoca e una madre meravigliosa per i suoi tre figli. In famiglia non c’erano molte conoscenze della religione e nemmeno ne praticavamo alcuna, tuttavia, a casa c’era un forte sentimento religioso.

Nel 1929 avevo 8 anni e a Riachuelo, dove vivevamo, venne aperto un oratorio salesiano. I Salesiani erano molto buoni, ci trattavano molto bene, facevano tante attività che amavamo, come il canto, il teatro ... È stato questo ad unirmi ai Salesiani. Mi piaceva il loro lavoro e la loro religiosità mi contagiava, stavo aprendo gli occhi sulla mia vita futura. Anche se ero un buon allievo e pensavo di studiare Ingegneria, mi decisi per un futuro insieme a loro. Poi venni inviato a Lorena, San Paolo, dove ho iniziato la mia vita religiosa come aspirante e assunsi l’incarico di professore e animatore d’oratorio (...).

E lì nacque il suotalento per la magia?

Esatto, ma involontariamente. Era il Carnevale 1944 e in quel periodo eravamo soliti organizzare molte attività divertenti per i bambini più poveri. L’idea era quella di divertire i ragazzi e tenerli lontano dalle strade. Ma per il terzo giorno non avevamo organizzato nulla, e io inconsciamente dissi: “Oh, se sapessi fare magie”, e non mi lasciarono finire la frase. “Perfetto, Walmor, prenditi cura di fare una serata di magia”. Io non sapevo che fare, non aveva mai fatto giochi di magia. Per fortuna, 4 o 5 altri Salesiani sapevano qualche trucco, mi esercitai per tutto il giorno, passai tutta la notte a praticare quei trucchi di fronte allo specchio, senza poter dormire per il nervosismo...

Quando entrò nel Club dei Maghi e fondò il festival?

Nel 1956 venni a sapere che esisteva un Club di Maghi, in cui si scambiavano esperienze e trucchi. Tutti i maghi doveva avere uno pseudonimo, così mi feci chiamare il Principe Nero. Poi decisi di chiamare i migliori maghi dello Stato di Rio de Janeiro a Niterói per fare un festival per la festa di Don Bosco. Vennero tutti, Don Bosco è il patrono degli illusionisti. Ciascuno faceva due o tre numeri, un’ora e mezza di spettacolo, io cominciai, poi seguirono i miei colleghi professionisti (...) Dal 1944 ad oggi ci sono oltre 70 anni di magia e di più di 1.200 spettacoli.

L’intervista completa (in spagnolo) è disponibile sul siti di Misiones Salesianas.

Pubblicato il 29/10/2015

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