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16/10/2015 - Brasile - Giornata Missionaria Mondiale: “Vado Io”
Foto dell'articolo -BRASILE – GIORNATA MISSIONARIA MONDIALE: “VADO IO”

(ANS – Manaus) – “Quando c’è difficoltà nel rispondere e molti hanno paura di farlo, dovrebbe sempre apparire un salesiano con il coraggio di dire: ‘Vado io!’. Questa espressione italiana è molto tipica della nostra vita salesiana. Quando sono entrato nel noviziato ho sentito dire spesso che un salesiano mai si sfila dalla sfida della missione”. In vista della Giornata Missionaria Mondiale, che si celebra domenica prossima, 18 ottobre, riportiamo alcuni spunti di riflessione suggeriti da don João Mendonça, salesiano brasiliano.

Essere missionario, innanzitutto, non è un privilegio di pochi coraggiosi, ma appartiene a tutti i cristiani (Redemptoris missio, n. 1). Anche se la disponibilità ad uscire è sempre più rara, a causa dell'individualismo. Tuttavia, l’urgenza missionaria apre le porte a Cristo Redentore, che vuole raggiungere tutti gli uomini e le donne e la nostra disponibilità e generosità sono necessarie.

Molti ancora ignorano Cristo, altri se ne sono allontanati e non pochi sono diventati indifferenti a Lui. Ma la Chiesa esiste per evangelizzare. Questo è il suo senso fondamentale. Ricordiamo quello che ha ripetuto in più occasioni Papa Francisco: “Preferisco una Chiesa in uscita e anche incidentata, ad una chiusa” (…).

E qual è il messaggio principale di questa missione? È il Regno di Dio. (...) In questo senso, la Chiesa serve il Regno, non è il Regno. E il suo servizio è la nostra risposta generosa quando annunciamo la conversione, cioè il cambiamento di mentalità in un mondo confuso e talvolta privo di senso; quando ci incontriamo nelle comunità di fede, nella testimonianza quotidiana che essere cristiani è gioia, è la Pasqua, come supporto gli uni degli altri, rivestiti di Cristo e amandoci e perdonandoci a vicenda; quando preghiamo per le esigenze degli altri, della società e del mondo (At 4,32). Così serviamo il regno e lo rendere sempre più presente in mezzo a noi (1 Cor 15,24-28).

Dove possiamo trovare la forza per realizzare la missione? Nello Spirito Santo (Redemptoris missio, 21). Egli è il protagonista della missione che facciamo in tutti gli ambienti in cui siamo. (…)

L’annuncio del Vangelo è diventata una sfida. Ci sono anche altre aree di evangelizzazione come l’annuncio della pace, la promozione dei diritti umani, l’ecologia, la promozione delle donne (Redemptoris missio, n. 37). Io ritengo anche il volontariato come un nuovo luogo di evangelizzazione.

Nel mezzo degli impegni missionari la vita consacrata si proietta come urgente e necessaria. Sia i laici, sia le persone consacrate sono chiamate oggi ad essere veri strumenti dello Spirito nell’evangelizzazione. È necessario perdere la paura dei progressi moderni e realizzare un dialogo costruttivo con loro per utilizzarli creativamente a beneficio della missione.

Pertanto, nessuno può stare fermo; dobbiamo essere forze audaci e dinamiche della missione, che spingano sempre a dire: VADO IO.

Pubblicato il 16/10/2015

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