(ANS – Bamberga) – “Don Bosco oggi è...!?” è stato il motto di un grande raduno di circa 120 ex volontari di Bosco, dai 19 ai 30 anni, che si sono ritrovati dal 5 al 7 giugno scorsi nel tendone del “Don Bosco Jugendwerk” a Bamberga. Tutti i partecipanti hanno trascorso un anno di servizio volontario in qualche casa salesiana, in Germania o all’estero, e hanno partecipato al festival di tre giorni per celebrare il Bicentenario della nascita di Don Bosco.
Non importa se il servizio ha avuto luogo lo scorso anno o dieci anni fa, se è stato in Malawi, in Cambogia o al Salesianum di Monaco: l’atmosfera nel tendone e nei locali attorno è stata allegra, a volte euforica, per tutti. Il team organizzativo, composto da ex Volontari di Don Bosco e coordinato da “Don Bosco Bonn”, è stato impegnato e diligente. E al successo del festival ha contribuito certamente anche l’ospitalità dell’équipe pedagogica dei Salesiani di Bamberga.
I momenti fondamentali del festival sono stati i 5 seminari tenuti a partire dalla domanda: “Cosa farebbe Don Bosco oggi?”. Considerato che Don Bosco sfidava i suoi contemporanei con la sua opzione per i giovani emarginati, i laboratori hanno affrontato i temi più difficili del nostro tempo: i rifugiati in Europa, una critica del sistema capitalistico, la spiritualità e l’imprenditorialità sociale. Tra i vari relatori si segnala in particolare l’Economo Generale della Congregazione, Jean Paul Muller, salesiano coadiutore, che ha parlato su “Come portare i giovani dai margini della società fino al suo centro?”.
L’evento si è chiuso nella giornata di domenica con un ulteriore momento di festa, presieduto dall’Ispettore della Germania, don Josef Grünner, che è stato presente durante tutti e 3 i giorni.
“A volte è difficile rimanere in contatto con lo spirito di Don Bosco, ma per me questo fine settimana è stato assolutamente stimolante”, ha riportato Magdalena Strauch, Volontaria di Don Bosco nel 2006 a Mumbai, India.
“Fare un esperienza di volontariato, nazionale o internazionale, può avere anche grandi differenze, ma per molti giovani volontari segna in ogni caso l’inizio o il rafforzamento di uno nuovo modo responsabile di vivere, per i giovani e nella società” concludono gli organizzatori.
Pubblicato il 18/06/2015