(ANS – Madrid) – Rappresentanti di scuole, parrocchie, centri giovanili, piattaforme sociali e della Famiglia Salesiana: oltre 50 persone, membri dei vari gruppi della Famiglia Salesiana, si sono riuniti dal 19 al 21 aprile ad Alcalá de Henares, Madrid, per discutere della realtà della diversità culturale e religiosa negli ambienti salesiani, proporre criteri di attuazione e buone pratiche per l’evangelizzazione, e analizzare le modalità d’implicazione pastorale della Famiglia Salesiana.
Il tema è stato sviluppato attraverso tre relazioni, cui hanno fatto seguito dibattiti, lavori di gruppo e la presentazione delle iniziative già in corso. Francisco Javier de la Torre, dell’Università di Comillas, è intervenuto su “Ascolto, accoglienza e interpretazione della diversità culturale e religiosa”; Jose Luis Sánchez, dell’Università di Granada, ha parlato su come evangelizzare in un contesto di diversità religiosa e culturale; mentre Maria Angeles Pavón, dell’Università di Barcellona, ha analizzato le sfide che aspettano la Famiglia Salesiana.
Nell’ambito delle buone pratiche già avviate, sono state portate ad esempio i casi dell’Istituto “Città dei Ragazzi” di Madrid, il Centro diurno di Jaén, l’Associazione Giovanile “Centro Amici” di Sant Vicenç dels Horts, la parrocchia di Ciutat Meridiana di Barcellona e il centro giovanile Don Bosco - Progetto Puzzle di Madrid.
In ogni gruppo di provenienza sono state poi elaborate alcune riflessioni e conclusioni, che saranno inviate alle varie équipe di coordinamento nazionali e ispettoriali.
L’incontro ad Alcalá de Henares è nato da una preoccupazione avvertita in molte realtà salesiane, alla quale in questi ultimi anni si è tentato di rispondere con molte iniziative, che richiedono grande riflessione e una seria analisi. La Famiglia Salesiana spagnola cerca così di dare atto agli Orientamenti proposti nei Capitoli Generali (CG) dei Salesiani e delle Figlie di Maria Ausiliatrice (FMA): ad esempio il CG22 delle FMA chiede alle comunità educative di essere “luoghi di accoglienza, solidarietà e interculturalità; spazi di interscambio fecondo che rendano le persone aperte alle esigenze educative”.
Analogamente, il CG26 dei Salesiani osserva che “Molte nostre opere si trovano ad agire in un contesto multireligioso, multietnico e multiculturale che presenta nuove sfide e opportunità all’evangelizzazione. Tra queste spicca in modo particolare il rapporto con l’Islam, che esige la definizione di adeguate strategie di dialogo e di annuncio. Dove non è possibile un annuncio esplicito o immediato di Gesù Cristo, la nostra presenza di educatori cristiani costituisce un segno profetico e depone un seme prezioso di evangelizzazione” (ACG 401 n. 30).
Pubblicato il 29/04/2013
