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25/9/2012 - RMG - Intervista ai nuovi missionari: quando l’esperienza altrui coinvolge
Foto dell'articolo -RMG – INTERVISTA AI NUOVI MISSIONARI: QUANDO L’ESPERIENZA ALTRUI COINVOLGE
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(ANS – Roma) – Anche quest’anno il contributo dell’Ispettoria “San Giovanni Bosco” del Vietnam alle missioni risulta generoso; a ricevere il mandato missionario il prossimo 30 settembre ci saranno 17 giovani vietnamiti in formazione iniziale. Sono circa 90 i salesiani partiti dal Vietnam per la “missio ad gente” negli ultimi 5 anni. ANS ha rivolto alcune domande a Giuseppe Thran Thien Puc, 28enne, destinato a Hong Kong, per il quale è stata importante la conoscenza dell’esperienza dei missionari.

Cosa provi ora che il cammino di formazione alla missione si sta per concludere e si avvicina la data d’invio?
Sono davvero emozionato. La vocazione missionaria in sé è qualcosa di stimolante e ora mi sento davvero motivatissimo, spinto dalla mia vocazione missionaria. Il corso di orientamento è stato molto utile, mi è servito ad approfondire le radici della mia vocazione, che è sempre una chiamata da parte di Gesù. E mi ha aiutato a capire la maniera migliore per entrare in una nuova cultura, il processo d’inculturazione.

La tua famiglia come ha accolto questa tua decisione?
Mia madre ha accettato questa scelta sin da subito; mio padre all’inizio invece non era d’accordo. Va anche detto che io sono figlio unico! Mi sono preso del tempo per parlare con mio padre e spiegarli che questa era la mia vocazione e che la scelta di partire è la cosa più importante della mia vita, e alla fine anche lui mi ha capito.

Cosa motiva tanti giovani salesiani del Vietnam a partire come missionari?
Di preciso non so! So che è una chiamata di Dio, un dono,… un dono grande. E posso dire anche un’alta cosa: quando ho fatto il mio ingresso nel prenoviziato c’erano molti missionari vietnamiti che erano ritornati dalle terre di missione e che ci raccontavano le esperienze vissute nei vari posti in cui erano stati. I loro racconti mi hanno molto toccato, mi sono sentito spinto a voler diventare come loro.

Cosa pensi di poter dare ai giovani di Hong Kong? E cosa credi ti potranno dare loro?
Quando ho iniziato questo corso di orientamento ho cominciato anche a capire meglio la cultura di Hong Kong, a conoscerla meglio e a stimarla. Credo che appena arriverò lì, già dai primi tempi, proverò ad esprimere e a trasmettere ai giovani quei valori e le credenze cristiane che io ho appreso in Vietnam. Cercherò di far convivere in me stesso queste due culture. All’inizio voglio cercare giocare con i ragazzi, condividere i loro hobby e così diventare loro amico; poi si tratterà di parlare con loro di religione, la famiglia, gli amici…

Da parte loro credo che la gioventù di Hong Kong potrà rendere la mia vocazione più forte e potrà farmi tornare alle radici più profonde del mio impegno.

Hai qualche modello di missionario a cui vorresti somigliare?
Sicuramente i miei confratelli missionari del Vietnam. E poi, tra quelli già noti, i santi martiri mons. Luigi Versiglia e don Callisto Caravario; sono figure che conosco bene perché al noviziato si approfondiscono le loro biografie in quello che si chiama il “Congressino”.

Pubblicato il 25/09/2012

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