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29/11/2010 - RMG - Ispettori d’Europa: verso il biennio 2011-2012
Foto dell'articolo -RMG – ISPETTORI D’EUROPA: VERSO IL BIENNIO 2011-2012
(ANS – Roma) – Il III incontro degli Ispettori d’Europa si è concluso ieri, 28 novembre, con la presentazione delle prospettive per il biennio 2011-2012. Al centro c’è sempre il recupero dell’autenticità della vita consacrata salesiana

La terza ed ultima giornata del III incontro degli Ispettori d’Europa è stata aperta dalla celebrazione dell’Eucaristia presieduta dal Rettor Maggiore, Don Pascual Chávez.

Don José Miguel Nuñez, Consigliere per la Regione Europa Ovest, ha presentato la sintesi dei lavori dei gruppi regionali svoltisi sabato pomeriggio, prospettive per l’attuazione del Progetto Europa nel biennio 2011-2012. I suggerimenti sono stati affidati alla Commissione del PE che, riunitasi nel pomeriggio di ieri e questa mattina, ha rielaborato il testo da consegnare poi al Rettor Maggiore e al suo Consiglio e alle Ispettorie del vecchio continente.

Per ogni area del PE – la rivitalizzazione endogena del carisma salesiano, la ricollocazione delle opere, Europa terra di missione – sono stati indicati suggerimenti per le Ispettorie, le tre Regioni d’Europa e i settori di animazione. La chiave di volta, che unisce e ispira i suggerimenti offerti, è, ancora una volta, il recupero della centralità della comunione, del discernimento, di una attenta pastorale vocazionale e della evangelizzazione. È stato ricordato che il PE, per una sua positiva accoglienza, deve essere assunto in una prospettiva di un consapevole ottimismo. L’apertura del PE al coinvolgimento dei laici, della Famiglia Salesiana e dei giovani è una svolta emersa in questo III incontro degli Ispettori d’Europa.

Gli interventi successivi alla presentazione della sintesi dei lavori di gruppo sono stati numerosi e hanno toccato ogni area del PE e i vari suggerimenti indicati.

Sono state presentate due esperienze di Ispettori. Don Martin Coyle ha descritto le direttive e il cammino che l’Ispettoria della Gran Bretagna ha adottato nell’accoglienza di un salesiano missionario. Don Simon Manjooran, Ispettore dell’Ungheria, ha condivisola sua testimonianza di missionario in Europa. Originario dell’India meridionale, Stato del Kerala, don Manjooran, dopo 20 anni di attività missionaria nelle zone rurali dell’India, diede la sua disponibilità al lasciare la propria terra giungendo in Ungheria. Mostrando il suo amore per l’Ungheria, il salesiano non ha nascosto alcune difficoltà vissute quali l’acquisizione di una nuova lingua, il confronto con uno stile di vita e di azione salesiana nuovi, la solitudine che il ruolo a volte porta con se. “Ho acquisito la convinzione che la vocazione missionaria è adatta alle persone che sono mature, coraggiose, umili e con una solida base di vita spirituale”.

È intervenuta anche sr Emilia Musatti, Vicaria generale delle FMA, che ha condiviso il cammino che l’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice stanno facendo in Europa.

Il Rettor Maggiore, dopo aver risposto ad alcune domande degli Ispettori su vari temi, ha concluso il III incontro degli Ispettori d’Europa esprimendo il suo compiacimento per il buon esito dell’incontro, “perché con il tempo il PE si sta chiarendo!”. Ha raccomandato, poi, una costante attenzione nell’attuazione del PE.

Don Chávez ha apprezzato, tra i suggerimenti offerti, la proposta di un centro di formazione per salesiani e laici che potrebbe sorgere al Colle Don Bosco, il coinvolgimento della Famiglia Salesiana, l’apertura pastorale agli immigrati. L’evangelizzazione e il rilancio del carisma salesiano in Europa non è proselitismo, ma un autentico cambio culturale che coinvolge, a cerchi più ampi, sempre più gente. Prendendo le distanze da una preoccupazione per l’evoluzione tecnologica priva di una apertura al trascendente, il Rettor Maggiore ha invitato i presenti a porsi l’interrogativo di “chi sta formando il nuovo cittadino europeo?”.

Nel concludere il suo intervento, Don Chávez ha letto il saluto rivolto, in qualità di Presidente USG, a Benedetto XVI durante l’udienza privata concessa ai Superiori generali venerdì 26. Nel messaggio il Rettor Maggiore indicava al Pontefice le sfide che la cultura moderna pone alla Vita Consacrata: la mancanza di fede, il tentativo di esiliare Dio, il costante cambiamento del mondo e la mancanza di certezze, la frammentazione della vita.

Disponibili in ANSchannel un video sintesi delle tre giornate e in sdb.org i testi degli interventi e dei lavori di gruppo regionali in italiano e inglese.

Pubblicato il 29/11/2010

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