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16/9/2015 - Sudafrica - Beatificazione di Tsimangadzo Benedict Daswa
Foto dell'articolo -SUDAFRICA – BEATIFICAZIONE DI TSIMANGADZO BENEDICT DASWA

(ANS – Città del Capo) – Domenica scorsa, 13 settembre, il cardinale salesiano Angelo Amato, in rappresentanza del Santo Padre, ha presieduto presso Limpopo la cerimonia di beatificazione di Tsimangadzo Benedict Daswa, martire, alla presenza di oltre 30.000 fedeli. Si tratta del primo beato per la “Nazione Arcobaleno”.

Nella Lettera Apostolica il neobeato viene descritto come "un laico, padre di famiglia, martire, catechista zelante ed educatore a tutto tondo, che ha dato testimonianza pubblica del Vangelo, fino all’effusione del sangue". Era nato il 16 giugno 1946, nel villaggio di Mbahe, provincia di Limpopo, Sudafrica. Battezzato nel 1963, fece la Cresima nel luglio dello stesso anno. Nel 1978 si sposò con Eveline Monyai e insieme ebbero 8 figli. Era un educatore molto apprezzato dalla gioventù e un padre e marito esemplare.

Prese posizione in maniera nitida e pubblica contro la diffusa pratica della stregoneria, delle mutilazioni e degli omicidi rituali e si rifiutò pubblicamente di collaborare con il sangoma (stregone) locale, sostenendo che la sua fede cattolica non gli permetteva di prendere parte a pratiche di stregoneria. Irritati dal suo atteggiamento, alcuni uomini e giovani del posto decisero di sbarazzarsi di lui. Venne colpito con pietre e bastoni non lontano dalla sua casa. Mentre i suoi carnefici lo stavano uccidendo, lui, in ginocchio pregava. Morì il 2 febbraio 1990. L’indagine e il processo diocesano furono avviati dall’allora vescovo Hugh Slattery, MSC.

Un altro salesiano, oltre al card. Amato che ha presieduto la cerimonia di beatificazione, ha collaborato alla sua causa: il canonista don Edmund O'Neill, che nel 2005 venne nominato Promotore di Giustizia. L'inchiesta diocesana canonica ufficiale è stata completata nel 2009 e nel novembre 2010 Tsimangadzo Benedict Daswa è stato dichiarato "Servo di Dio". Papa Francesco ha approvato la promulgazione del decreto di martirio, rilasciato il 26 gennaio 2015.

Don O'Neill ha avuto anche il privilegio di vigilare sull'esumazione dei resti, avvenuta lo scorso 24 agosto, quando il feretro, intatto, è stato trasferito nella chiesa di Nostra Signora dell'Assunzione di Nweli.

Alla beatificazione hanno partecipato anche il Vicepresidente del Sudafrica, on. Cyril Ramaphosa, e molte altre personalità civili ed ecclesiastiche.

“Il fatto che un figlio del Sudafrica si ora stimato per le sue virtù e il suo martirio potrà servire a riunire insieme gli uomini e le donne di questo paese con tanti gruppi etnici, tante religioni diverse e tante diverse confessioni cristiane” auspica don O'Neill.

Pubblicato il 16/09/2015

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