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2/4/2015 - RMG - San Giovanni Paolo II e i Salesiani
Foto dell'articolo -RMG – SAN GIOVANNI PAOLO II E I SALESIANI

(ANS – Roma) – Il 2 aprile 2005, alle ore 21:37 italiane, Giovanni Paolo II andava alla casa del Padre. A dieci anni di distanza ricordiamo il Papa polacco, nel frattempo già dichiarato santo, e il suo legame con il carisma salesiano, che ebbe modo di conoscere da giovane. “Credo che nel processo di formazione della mia vocazione l’ambiente salesiano abbia svolto un ruolo importante” ebbe a confidare nel libro “Dono e Mistero”.

Nel 1938 Karol Wojtyla si trasferì con il padre da Wadowice a Cracovia, sistemandosi a via Tyniecka 10, nel quartiere di Dębniki. Così, la chiesa di San Stanislao Kostka dei Salesiani diventò la sua chiesa parrocchiale, che frequentava, negli anni 1938-1944 come studente dell’Università Jagellonica, lavoratore delle cave di pietra della “Solvay” e chierico del seminario clandestino. Davanti all’immagine di Maria Ausiliatrice, nella cappella a lei dedicata, Karol Wojtyla pregò spesso, consolidando la sua decisione di dedicarsi totalmente al servizio del Signore e della sua Chiesa. “Davanti a questo quadro implorai e consolidai la mia vocazione sacerdotale” raccontò nel 1972.

Nel febbraio 1940 conobbe presso la parrocchia salesiana Jan Tyranowski, oggi Servo di Dio, che partecipava agli incontri religiosi dei giovani promossi dai salesiani. Fu proprio Tyranowski che divenne per lui una figura chiave, poiché, dopo l’arresto e la deportazione ad Auschwitz di don Jan Świerc, parroco, e di altri salesiani – oggi tutti in causa di beatificazione – divenne responsabile della cura pastorale della gioventù maschile. Egli istituì i “cerchi del Rosario vivente”, di cui faceva parte anche Karol Wojtyla; ed il futuro Papa successivamente lo definì “educatore-teologo, apostolo della grandezza di Dio, della bellezza di Dio”.

Gli anni a Dębniki hanno plasmato la vita di Karol Wojtyła, che nella chiesa di Dębniki, il 3 novembre 1946, dopo l’Eucaristia officiata alcuni giorni prima nella Cripta di san Leonardo di Wawel, celebrò anche la sua prima messa in presenza di alcuni vicini ed amici.

Sicuramente, l’evento che sottolineò fortemente i suoi stretti legami con i salesiani, fu la sua visita in Polonia, nel 2002: il 17 agosto per due volte si fermò presso la parrocchia salesiana. Prima a via Tyniecka 10, e poi davanti alla facciata della chiesa di Dębniki, davanti alla quale venne anche esposto lo storico quadro di Maria Ausiliatrice. Confidò allora pubblicamente: “Mi ricordo sempre di quei Salesiani che furono deportati da questa parrocchia nel campo di concentramento. La maggior parte non fece ritorno. Li ricordo sempre!  Ricordo anche il ‘Rosario vivente’, il sig. Jan Tyranowski... Tutto questo mi lega a Dębniki e a questa chiesa. Di tutto cuore, a voi, Salesiani, Pastori, e tutti i parrocchiani di Dębniki, vi benedico: nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo”. 

Pubblicato il 2/04/2015

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