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1/12/2014 - Turchia - “Cari giovani non scoraggiatevi. Con l’aiuto di Dio, continuate a sperare in un futuro migliore”
Foto dell'articolo -TURCHIA – “CARI GIOVANI NON SCORAGGIATEVI. CON L’AIUTO DI DIO, CONTINUATE A SPERARE IN UN FUTURO MIGLIORE”

(ANS – Istanbul) – Ecumenismo, libertà religiosa, tutela dei cristiani e delle minoranze nel Medio Oriente… molti i temi al centro del viaggio apostolico di Papa Francesco in Turchia. Che comunque ha desiderato ritagliarsi un tempo anche per gli ultimi, per quelli meno considerati dalla società, come i minori profughi che vengono accolti presso il centro per i rifugiati dei Salesiani a Istanbul.

L’incontro tra il Pontefice e i circa 100 bambini e ragazzi – cristiani e musulmani, profughi dalla Siria, dall’Iraq e dal Corno d’Africa – è avvenuto nel pomeriggio di ieri, domenica 30 novembre, all’interno della cattedrale del Santo Spirito di Istambul, e ha segnato l’ultima tappa del viaggio apostolico. Tra il Papa e i giovani rifugiati è subito scattata una vicinanza emotiva, con il Santo Padre che ha chiarito ai ragazzi che avrebbe voluto incontrare più rifugiati durante il suo viaggio, ma che non ha potuto per via di un programma già molto intenso.

La maggior parte dei rifugiati, di circa 10-11 anni, frequenta la scuola gestita per loro dai salesiani, che con corsi d’inglese li prepara ad emigrare soprattutto negli Stati Uniti, Canada e Australia. Il Papa, che si è trattenuto per circa 30 minuti, si è seduto ai piedi dell’altare mentre i ragazzi erano nelle prime file dei banchi della chiesa.

Don Andrés Callejas, Direttore della scuola, ha salutato il Papa in spagnolo. Poi – riporta l’agenzia Sir – ha preso la parola una ragazza irachena cristiana che ha raccontato “la situazione drammatica dalla quale è fuggita e il disagio in cui viveva, non potendo andare a scuola e vivendo in condizione di pericolo”. Un momento toccante è stato quando i ragazzi hanno cantato al Papa una canzone in spagnolo, inglese e arabo, accompagnati alla chitarra da don Callejas.

“Cari giovani - ha poi detto il Papa - non scoraggiatevi. Con l’aiuto di Dio, continuate a sperare in un futuro migliore, nonostante le difficoltà e gli ostacoli che adesso state affrontando. (…) Ricordatevi sempre che Dio non dimentica nessuno dei suoi figli, e che i più piccoli e i più sofferenti sono più vicini al suo cuore di Padre”.

Parlando ai giovani il Santo Padre è tornato a rivolgere un appello alla comunità internazionale. “Le condizioni degradanti in cui tanti profughi devono vivere - ha detto - sono intollerabili! Per questo bisogna mettere tutto l’impegno per rimuovere le cause di questa realtà. Lancio un appello per una maggiore convergenza internazionale volta a risolvere i conflitti che insanguinano le vostre terre di origine, a contrastare le altre cause che spingono le persone a lasciare la loro patria e a promuovere le condizioni perché possano rimanere o ritornare”.

Pubblicato il 01/12/2014

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