(ANS - Bruxelles) – Si è conclusa ieri, 12 maggio, la visita del Rettor Maggiore nell’Ispettoria “San Giovanni Berchmans” del Belgio nord e Olanda. Visitando varie case, negli incontri con salesiani, educatori e laici, Don Chávez ha ribadito l’importanza d’una offerta evangelizzatrice ed educativa di qualità come miglior servizio ai giovani.
La giornata di venerdì 10 maggio ha avuto inizio con l’Eucaristia. Ai salesiani del centro ispettoriale di Sint-Pieters-Woluwe, commentando le letture del giorno, il Rettor Maggiore ha detto: “Chi si impegna, oggi come ieri, nel campo immenso e minato della diffusione della Parola, nel compito missionario, va incontro sicuramente a grosse tribolazioni, ma gli viene garantita la gioia. E la gioia che viene dal mettere al mondo un ‘uomo nuovo’, dal vedere ricostruite delle persone distrutte, dal ridare senso e vitalità a delle esistenze sfiorite e spente, dal vedere spuntare il sorriso su visi senza speranza. È la gioia di veder spuntare la vita là dove c’erano sole rovine. Questo è il miracolo della missione. Perché non superare il timore dell’insuccesso, per godere di questa sicurissima gioia, garantita agli apostoli generosi?”.
La mattinata è stata trascorsa a Vremde dove, accolto dal direttore don Jozef Stevens, Don Chávez ha visitato l’opera salesiana, che accoglie un ricovero per la gioventù abbandonata, e incontrato l’équipe che la anima. Il “Salesian Youth Care” è un’organizzazione che raduna 7 ONG e dirige 13 opere in favore dei giovani. Il Rettor Maggiore si è congratulato per il lavoro, efficiente e salesiano, si è rallegrato per la qualità delle strutture e del metodo pedagogico adottato, e ha ribadito l’importanza dell’educazione per cambiare la società ed evangelizzare.
Nel pomeriggio, ritornato a Bruxelles, Don Chávez ha incontrato il gruppo dirigente delle scuole salesiane nelle Fiandre, il “Don Bosco Education Centre”, che ha presentato la realtà scolastica salesiana nel Belgio Nord, il progetto che portano avanti e le sfide che affrontano. Terminando il suo intervento, nel quale ha riletto la realtà educativa europea tra sfide e potenzialità, il Rettor Maggiore ha detto: “Il mio desiderio è che tutti gli educatori, nonostante le difficoltà e le sfide, possano svolgere con gioia la loro vocazione … senza cedere allo scoraggiamento che minaccia la professione, la più bella delle professioni: quella di collaborare con Dio a che un essere umano si plasmi a sua immagine; un educatore è chiamato ad essere un creatore con Lui, rispecchiando la sua santità nel mondo e contribuendo alla sua gloria umana”.
Dopo la cena, a Heverlee (Lovanio), ha incontrato il personale del “Jeugdienst Don Bosco”. Qui, i responsabili e i collaboratori hanno interrogato il Rettor Maggiore su temi come la fede, il futuro della Chiesa e la Pastorale giovanile salesiana.
Sabato 11 maggio è stato dedicato alla Famiglia Salesiana. Nella casa salesiana di Gent si sono incontrati oltre 300 rappresentanti della Famiglia Salesiana e amici di Don Bosco. Qui il Rettor Maggiore ha presieduto l’Eucaristia e accolto le professioni perpetue di Antonius Berek (Indonesia) e Simon Edward Nongrum (India), due salesiani inviati nell’Ispettoria del Belgio nord e Olanda per il Progetto Europa. La festa successiva è stata conclusa dalla buona notte di Don Chávez.
La visita del Rettor Maggiore all’Ispettoria di Belgio nord e Olanda, si è conclusa ieri mattina. Egli ha ascoltato con grande attenzione i salesiani provenienti da altre nazioni – quattro dall’India, che studiano all’Università Cattolica di Lovanio, cinque missionari del Progetto Europa – e celebrato l’Eucaristia domenicale.
Pubblicato il 13/05/2013