Oggi, “Non c’era posto per loro…” lo diciamo per riferirci ad alcune parole scomparse dal Dizionario per ragazzi curato dall’Università di Oxford. Termini come “vescovo”, “cappella”, “discepolo”, “ministro”, “peccato” e “diavolo”, sono stati eliminati a favore di “blog”, “biodegradabile”, “lettore MP3”, “democratico” e “celebrità”.
Nulla da eccepire sulla doverosa attenzione ai nuovi termini che la cultura contemporanea produce e utilizza, molto invece sui termini messi da parte.
Come faranno le nuove generazioni di lingua inglese a scoprire il significato di alcuni dei termini che caratterizzano la vita di fede? Il “politicamente corretto”, adottato da tante realtà, rispetta la realtà ecclesiale anche se caparbiamente non si è voluto riconoscere il suo ruolo nelle origini dell’Europa?
Ciò che rende ancora più avvilente la questione è che l’esclusione dei lemmi riferiti all’ambito cristiano risale alla edizione 2007 del noto dizionario. Ad accorgersene è stata la signora Lisa Saunders, mamma irlandese, che nello sfogliare il sussidio didattico con i suoi figli non è riuscita a trovare alcune delle parole in questione.
Questo conferma come il clima culturale, sempre più succube del laicismo imperante, renda insensibili gli stessi cristiani.
Il Natale non è fatto di tradizioni culinarie e folkloristiche; tutt’altro! È celebrazione di quella Luce che squarciando le tenebre indica agli uomini e alle donne lo loro vera dignità.
Pubblicato il 24/12/2008