(ANS – Madrid) – In occasione della Giornata Internazionale della Donna, che si celebra domani, 8 marzo, la Procura missionaria salesiana di Madrid invita i governi e le organizzazioni internazionali a continuare a combattere le disuguaglianze che colpiscono le donne, soprattutto nei paesi poveri.
Nascere donna, ancora nel 2013, significa avere più probabilità di vivere in condizioni di povertà, essere emarginati e veder violati i propri diritti fondamentali. Oltre 500 milioni di donne sono analfabete; più di 40 milioni di bambine non frequenta la scuola; mezzo milione di donne muoiono ogni anno durante la gravidanza o il parto; moltissime sono le donne affette da AIDS; le donne dispongono di appena il 10% delle risorse mondiali, ma contribuiscono ai due terzi delle ore di lavoro... Cifre che si distanziano moltissimo dalla Dichiarazione per la lotta alla discriminazione e alla disuguaglianza di genere firmata nel 1995, in occasione della Conferenza Mondiale sulle Donne di Pechino.
Il ruolo delle donne è fondamentale per lo sviluppo dei popoli e la lotta alla povertà. La Procura missionaria di Madrid afferma che l’educazione delle donne e delle ragazze è la chiave per rompere il ciclo della povertà. Una ragazza che va a scuola, tarderà a sposarsi ed avere dei figli fino a quando saprà come potersi prendere cura di loro, migliorerà l’igiene e l’alimentazione familiare, parteciperà alle decisioni e conoscerà i suoi diritti e doveri in qualità di cittadina. L’educazione delle ragazze, il sostegno alle bambine di strada, all’alfabetizzazione femminile, alla maternità, le attività e le conferenze per rendere le donne consapevoli dei loro diritti, la formazione di donne come leader delle comunità locali... sono alcune delle azioni perseguite dalle Missioni Salesiane.
Per la Procura di Madrid, l’educazione delle ragazze e delle donne è essenziale per promuovere la loro autonomia e far sì che possano avere una voce propria. Educare una donna è educare un popolo.
Pubblicato il 07/03/2013