(ANS – Budapest) – Venerdì 22 febbraio, nell’anno centenario della presenza salesiana in Ungheria e in occasione del 60° anniversario del martirio del salesiano coadiutore Stefano Sándor, i Salesiani dell’Ispettoria ungherese e la Direzione generale del Museo del Terrore di Budapest hanno organizzato un simposio e una giornata commemorativa dedicati alla figura del salesiano martire, la cui causa di beatificazione é già in fase inoltrata.
L’evento si è svolto presso il Museo del Terrore di Budapest, un luogo che, oltre ad accogliere i cimeli del regime comunista, è sorto nello stesso posto dove per anni la polizia segreta ha torturato migliaia di persone, tra le quali il cardinale József Mindszenty e lo stesso Stefano Sándor.
Ad aprire il simposio sono state le parole della direttrice del museo, sig.ra Maria Schmidt che, alla presenza del nunzio apostolico in Ungheria, mons. Alberto Bottari de Castello, e di varie altre autorità civili ed ecclesiastiche, ha analizzato con accuratezza la persecuzione dei sacerdoti e dei religiosi da parte del regime comunista negli anni 1940-1960. Successivamente don Bela Abraham, Ispettore, ha invitato i partecipanti a fare memoria del passato per serbarlo come tesoro da vivere nella quotidianità e per evitare che nel futuro si ripetano gli stessi errori. Nella prima parte del simposio c’è stato spazio anche per presentare al pubblico un film sulla vita di Stefano Sándor, diretto da Andras Der.
Successivamente è intervenuto don Pierluigi Cameroni, Postulatore generale delle cause dei santi della Famiglia Salesiana, che nel suo intervento ha ripercorso brevemente l’iter già compiuto dalla causa di beatificazione del salesiano martire e ha invitato tutti a pregare per richiederne l’intercessione.
Al termine della relazione di don Cameroni, i salesiani don Jozsef Havasi e don Lorant Biro, che conobbero Stefano Sándor e lo incontrarono pochi giorni prima che venisse arrestato, hanno rilasciato delle testimonianze sul loro incontro con il Servo di Dio.
Pubblicato il 25/02/2013