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1/2/2013 - Germania - Don Bosco Forum 2013 e i giovani alla ricerca di un posto in cui vivere
Foto dell'articolo -GERMANIA – DON BOSCO FORUM 2013 E I GIOVANI ALLA RICERCA DI UN POSTO IN CUI VIVERE

(ANS – Bonn) – Perché molti giovani nei paesi in via di sviluppo emigrano nelle città quando lì tutto ciò che li attende è una vita di strada? La mancanza di prospettive per molti giovani del mondo e le azioni da intraprendere per contrastarla sono stati i punti focali del Don Bosco Forum 2013, svoltosi a Bonn sabato scorso, 26 gennaio, cui hanno partecipato circa 250 persone.

La giornata è stata contrassegnata dal trittico tematico Città-Villagio-Fuga, su cui si sono confrontati amici e sostenitori dei salesiani di Bonn. Nell’arco della giornata sono intervenuti don George Menamparampil e Heidi Rehse, danzaterapeuta, che presentato il suo progetto e coinvolto l’assemblea in una danza.

Don Menamparampil ha parlato della realtà dei giovani indiani delle zone rurali. Con un’efficace presentazione il salesiano ha mostrato come in quelle aree, che mancano di infrastrutture e servizi di base, è quasi impossibile ottenere credenziali accademiche e riuscire a trovare un lavoro. Anche imparare a leggere e scrivere è una sfida, per quelle scuole mal attrezzate e prive dei  materiali necessari.

“Che cosa fanno i Salesiani in questi villaggi? - si è chiesto don Menamparil - Noi crediamo che anche il più povero bambino debba avere la migliore formazione possibile. Formazione – teorica e pratica – ma anche valori, che incoraggino la creatività e aiutino i bambini a prendere in mano la propria vita. In termini specifici, sosteniamo la formazione professionale, che sarà di aiuto per il loro futuro e che non significa solamente insegnare a pescare, ma piuttosto a fare piscicoltura, non solo insegnare a produrre miele, ma ad allevare api selvatiche, ossia: arrivare al centro del commercio, realizzare di più, lavorando di meno”.

“Ogni progetto – ha proseguito il religioso – deve avere uno schema per le madri. Solo quando queste hanno di che sostenere le loro famiglie possono seguire l’educazione dei loro figli. È per questo che quando si parla di come garantire un futuro per i giovani nei villaggi la risposta compatta è ‘sviluppo rurale’”.

Il secondo ambito operativo sono le grandi metropoli. A Mumbai, una della città più grandi al mondo, il 50% degli abitanti vive nelle baraccopoli. Molti sono bambini e giovani, arrivati dai villaggi e rimasti senza  prospettive. Anche lì è quanto mai necessaria una reazione rapida, perché “quanto prima inizieremo ad aiutare i bambini, tanto maggiore sarà la probabilità di liberarli dal ciclo mortale della povertà”. Lo strumento è sempre la formazione, che aiuterà i bambini e i giovani al raggiungimento di una vita indipendente.

Ma il primo passo nelle baraccopoli consiste nel conquistare la fiducia dei bambini: più a lungo i bambini hanno vissuto nelle strade, più dubitano degli adulti. Per questo i salesiani per prima cosa offrono cibo e riparo, e poi accompagnano i minori verso opportunità di educazione. Don Menamparampil ha riassunto il suo discorso con un appello: “La migrazione è una realtà. Possiamo considerare chi lascia la propria città d’origine in cerca di un futuro migliore, sia come un problema o come un’opportunità. Ma poi dobbiamo aiutarli”.

L’evento si è concluso con la celebrazione della messa presso la parrocchia di san Winfried.

Pubblicato il 01/02/2013

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