Logo di Ans - Vai alla Home Page
ANS - Agenzia iNfo Salesiana



IT EN ES FR PT PL Versione Standard || Solo Testo

Stampa la pagina corrente Stampa   
:. NEWS

16/11/2012 - RMG - Progetti salesiani in Etiopia. A colloquio col sig. Cesare Bullo, sdb
Foto dell'articolo -RMG – PROGETTI SALESIANI IN ETIOPIA. A COLLOQUIO COL SIG. CESARE BULLO, SDB

(ANS – Roma) – Delegato di Animazione Missionaria, responsabile del locale Ufficio di Pianificazione e Sviluppo (PDO) e della Procura Missionaria ed anche Economo della Visitatoria: Cesare Bullo, salesiano coadiutore, da 36 anni operativo in Etiopia, può parlare con piena consapevolezza della realtà, sociale e salesiana, della regione. Gli abbiamo rivolto alcune domande.

Ci sono ancora carestia e siccità nella regione del Sahel?
Abbiamo avuto molti problemi l’anno scorso, che ancora durano, soprattutto in Somalia e nella regione somala dell’Etiopia. Ci sono molti campi profughi che ospitano ancora decine di migliaia di persone, che hanno molti problemi, sia per la siccità, ma anche per la situazione politica somala che ancora non è ben chiara. E poi nell’area di Gambela, Etiopia, ci sono anche i profughi sudanesi… Sì, il problema siccità ancora esiste e c’è pure un problema di natura politica.

I salesiani sono presenti nei campi profughi, ad esempio a Dolo Ado?
Presenti direttamente, no, ma facciamo molti interventi attraverso le organizzazioni locali, in particolare in collaborazione con la ong salesiana del Volontariato Internazionale per lo Sviluppo (VIS). Dolo Ado per noi è molto difficile da raggiungere, dista oltre 1.000 km da Addis Abeba ed anche la situazione sicurezza non è facile. Però lavoriamo soprattutto nei pre-campi di accoglienza dei profughi, perché poi all’interno dei campi ci pensa l’ONU ai profughi. Noi mandiamo cibo – soprattutto biscotti, derrate multivitaminiche per i bambini – e poi distribuiamo l’acqua con i camion, scaviamo pozzi…
E siamo molto attivi anche nell’area di Giggiga, dove fino a 2 anni fa, prima che morisse, lavorava don Gianni Premoli. Il suo lavoro è stato talmente apprezzato che la popolazione mussulmana ha voluto un’associazione a suo nome e ora ha richiesto la sua salma, dato che lui è morto in Italia. Quindi in suo onore stiamo continuando ad aiutare quelle zone, molto povere e bisognose.

Quali novità ci sono nel campo della formazione professionale dei giovani etiopi?
Abbiamo attivi due progetti: uno per coordinare le 6 scuole tecniche salesiane dell’Etiopia; e un altro che è un progetto internazionale tra le scuole tecniche salesiane dell’Etiopia e del Burundi, dove i salesiani gestiscono un’altra scuola tecnica. Dal Burundi sono già venuti, alcuni mesi fa, a vedere le nostre scuole – erano salesiani, laici e autorità del governo – e ora nelle prossime settimane andremo noi da loro. Vogliamo confrontare le rispettive realtà per vedere cosa si può imparare gli uni dagli altri. Il Burundi è una realtà più piccola, ma il governo sta lavorando molto per svilupparla; in Etiopia la Formazione Professionale è molto avanzata e ben avviata. Sta andando molto bene questo progetto.

Avete in mente dei progetti di cooperazione “panafricana”?
In India esiste il cosiddetto “Don Bosco Tech” la rete di tutte le istituzioni salesiane per la formazione professionale. Vogliamo fare un network simile anche in Africa. Certo è molto più difficile, abbiamo circa 80 scuole tecniche o professionali, ma vogliamo cercare di coordinarci, farci conoscere, dare un’idea d’insieme, anche per dialogare meglio con i vari interlocutori, che possono essere l’Unione Europea o l’Unione Africana…

Pubblicato il 16/11/2012

comunica ANS news


Le ultime News
14/3/2016 - RMG – Incontro dei Maestri dei Novizi
14/3/2016 - Brasile – L’Educomunicazione apre nuovi orizzonti tra i giovani
14/3/2016 - India – Iniziative ecologiche tra i ragazzi
14/3/2016 - Filippine – Il Rettor Maggiore al centro “Don Bosco Boys Home”
11/3/2016 - RMG – Vicini a don Uzhunnalil, le parole di don Cereda


News dell'ultima settimana
News dell'ultimo mese