(ANS – Freetown) – In vista del Bicentenario della nascita di Don Bosco (1815- 2015), la comunità salesiana di Freetown ha avviato un nuovo programma pastorale che, attraverso il minibus “Don Bosco Come&See” (Venite e Vedrete), intende fare opera di sensibilizzazione sulla condizione dei minori.

Il nuovo minibus, che va ad affiancare il grande autobus “Don Bosco Mobil” inaugurato a fine 2010, servirà a rendere ancora più numerose ed efficaci le attività pastorali che la comunità salesiana di Fambul va programmando per i prossimi anni. Il nuovo automezzo, dotato di pareti divisorie che permettere di svolgere più attività contemporaneamente, servirà a trasportare sia gli animatori, sia opuscoli e materiale pastorale per le campagne educative in tutte le aree della Sierra Leone e dell’intera Visitatoria dell’Africa Occidentale Anglofona.

Un artista togolese, di nome Angelo, ha provveduto a dipingere sulla carrozzeria del minibus immagini che richiamano gli ambiti in cui si sviluppano le attività pastorali-pedagogiche: casa, scuola, cortile e chiesa che, considerando la realtà socio religiosa locale, è affiancata anche da una moschea. In accordo al tema per il secondo anno di preparazione al Bicentenario, quest’anno i programmi scolastici salesiani si concentrano sulla pedagogia di Don Bosco. Salesiani, personale amministrativo ed exallievi si sono impegnati a parlare di questo tema nelle scuole e nelle parrocchie, in tutto il paese.

Il fatto che le punizioni corporali siano ancora parte integrante del sistema educativo in Sierra Leone, sia nelle scuole, sia nelle famiglie, mostra l’assoluta necessità di una educazione fondata sull’amore. Per questo motivo il dibattito quest’anno si concentrerà sul Sistema Preventivo opposto al sistema repressivo. Gli operatori di Don Bosco Fambul contano di assistere a dibattiti interessanti e stimolanti.

Don Bosco Fambul è una ONG locale che vede coinvolti attualmente oltre 100 persone, per la massima parte operatori sociali. Oltre a svolgere pastorale di strada attraverso l’autobus – e ora anche il minibus – gestisce anche un programma di riabilitazione di 10 mesi per i bambini di strada, una sezione per il ritrovamento delle famiglie, due centri giovanili, case famiglia, un centro di accoglienza sempre aperto per ragazze vittime di violenza, un centro di formazione e una linea d’ascolto per minori di livello nazionale.

Pubblicato il 31/10/2012