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27/9/2012 - RMG - Intervista ai nuovi missionari: Joseph Kunle Ogundana, dalla Nigeria al Bangladesh
Foto dell'articolo -RMG – INTERVISTA AI NUOVI MISSIONARI: JOSEPH KUNLE OGUNDANA, DALLA NIGERIA AL BANGLADESH
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(ANS – Roma) – Joseph Kunle Ogundana, classe 1986, postnovizio salesiano della Nigeria, è tra i 5 giovani africani che riceverà il mandato missionario il prossimo 30 settembre nella Basilica di Maria Ausiliatrice a Valdocco. È destinato al Bangladesh, una terra molto diversa da quella dov’è nato, ma è determinato e sa che non può fare a meno di seguire la propria vocazione.

Il giovane Ogundana parte con convinzione e determinazione profonde, miste alla consapevolezza di non poter fare tutto da solo, ma di aver bisogno di Qualcuno di più grande: “Vado perché tutto quello che ho lo voglio condividere con loro. Vado per imparare la consapevolezza della vita (…) per donarmi ad una Chiesa che chiede di prendere in mano il Vangelo”; eppure, ha riconosciuto in un intervista per il sito della Fondazione Missio - organismo pastorale costituito dalla Conferenza Episcopale Italiana - ammette anche: “ho bisogno che qualcuno prenda per mano me”.

La terra in cui andrà, il Bangladesh, è molto diversa dall’Africa, dalla sua Nigeria o dal Ghana, dove pure è già stato in missione. Il paese asiatico, culturalmente così lontano dalla sua realtà, con una lingua difficile, fa anche un po’ paura. Per questo, il giovane studente prima di pensare a ciò che potrà dare nella sua missione, vuole pensare a capire il contesto.

“Andare in Bangladesh – ammette – non è quello che avrei scelto, ci sono stato mandato, ma sono felice. La situazione è spaventosa, perché è difficile. È un paese con una popolazione di 40 milioni di persone. Rispetto alla Nigeria è 5 volte più piccolo ma la popolazione è quasi come quella della Nigeria, quindi è difficilissimo portare servizi di base. C’è tanto da fare. Credo che la mia esperienza di missionario possa arricchire anche me stesso”.

Per questo è stato molto utile il percorso di formazione alla missione, culminato nel corso di orientamento che sta concludendo in questi giorni sui luoghi di Don Bosco. “C’è stata molta preparazione. Inizialmente sarà difficile integrarsi nella cultura. La lingua è molto diversa dalla mia. L’alfabeto è diverso. Ma se Dio mi darà la preparazione sarò in grado. È più facile per me andare ora che sono più giovane”.

D’altronde la sua vocazione missionaria è qualcosa che il giovane salesiano ha iniziato ad avvertire sin da subito e a cui non poteva voltare le spalle: “la missione è stata una vocazione arrivata quando è iniziata la mia educazione salesiana. Ho avuto l’opportunità di andare in Ghana per il mio noviziato nei villaggi poveri lontano dalla città e ho avuto l’opportunità di camminare con loro. (…) Dio ha un progetto per me: se vorrà tornerò ancora in Africa. Sono pronto a seguire la volontà di Dio”.

Pubblicato il 27/09/2012

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