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19/3/2012 - Italia - Dopo la Visita d’Insieme
Foto dell'articolo -ITALIA – DOPO LA VISITA D’INSIEME

(ANS – Roma) – Si è chiusa sabato scorso, 17 marzo, la Visita d’Insieme alla Regione Italia-Medio Oriente. Riuniti attorno al Rettor Maggiore, al suo Vicario, e ai vari Consiglieri presenti, gli Ispettori ed i consiglieri ispettoriali delle 7 province della regione hanno riflettuto su tre temi fondamentali: la vita delle comunità; l’assunzione degli orientamenti della Chiesa italiana e delle Chiese orientali; la disciplina religiosa.

Le attività della Visita d’Insieme hanno previsto in primo luogo la presentazione dei dati relativi ai confratelli, alle comunità e alle attività sviluppate. Successivamente, hanno preso il via le riflessioni specifiche. Sul tema della vita delle comunità è emersa come la qualità della vita spirituale, la fraternità e la missione apostolica siano strettamente interconnesse. Si è riflettuto a lungo sulla modalità di gestione delle opere e delle strutture e si è osservata l’attualità del modello disegnato dal Capitolo Generale 24, sul tema “Salesiani e laici”. La costruzione di comunità educative pastorali di salesiani e laici resta una priorità.

Sul secondo tema, il riferimento costante sono stati gli orientamenti pastorali dell’Episcopato italiano per gli anni 2012-2020 “Educare alla vita buona del Vangelo”. In questo contesto è stato presentato il contributo  della missione salesiana in Italia soprattutto nel ripensamento dell’iniziazione cristiana e nell’educazione ed evangelizzazione nelle scuole e nei centri di formazione professionale. Oggetto d’analisi è stato anche il contributo dato dalle comunità salesiane nei Paesi del Medio Oriente, in risposta alle conclusioni del Sinodo delle Chiese orientali.

Il tema della disciplina religiosa è stato approfondito con un’ampia relazione da don Adriano Bregolin, Vicario del Rettor Maggiore; il suo intervento ha trovato piena accoglienza da parte degli Ispettori e dei consiglieri ispettoriali presenti.

È spettato poi al Rettor Maggiore offrire, nel discorso conclusivo, degli orientamenti per l’intera regione. Don Pascual Chávez si è soffermato anzitutto sul contesto con il quale i salesiani oggi entrano in contatto: esso non rappresenta solo lo sfondo dell’agire pastorale, ma ha un ruolo specifico, tanto da essere stato definito “l’interlocutore”.

Il Rettor Maggiore ha indicato quale risposta dare alle sfide culturali, ecclesiali ed istituzionali, le tre grandi dimensioni della vita consacrata: il misticismo, la profezia della fraternità evangelica, il servizio. Circa le strategie ha ricordato i grandi impegni del Capitolo Generale 26: la necessità di ripartire da Don Bosco per garantire l’identità salesiana, l’assunzione della nuova evangelizzazione e l’impegno a far crescere una cultura vocazionale, la partecipazione al Progetto Europa.

Particolare attenzione Don Chávez l’ha dedicata all’Ispettoria del Medio Oriente a cui ha segnalato l’urgenza di una maggiore inculturazione del carisma salesiano e l’impegno nella coltivazione delle vocazioni locali.

Alle sei Ispettorie italiane, invece, il Rettor Maggiore ha indicato la necessità di miglior coordinamento e sinergie, al fine di affrontare assieme sfide comuni, comunicare in modo unitario, rendersi presenti come Salesiani d’Italia lì dove si dibattono gli interessi dei giovani.

Pubblicato il 19/03/2012

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