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2/2/2012 - Italia - Le radici cristiane nella storia e nel futuro del Bel Paese
Foto dell'articolo -ITALIA – LE RADICI CRISTIANE NELLA STORIA E NEL FUTURO DEL BEL PAESE

(ANS – Roma) – È stata carica di momenti significativi la giornata di chiusura della Mostra libraria “Le Radici Cristiane dell’Italia unita”, organizzata dalla Pontificia Università Lateranense. All’evento sono intervenute numerose autorità politiche, religiose e salesiane.

“L’esposizione libraria ha voluto celebrare il contributo che la Chiesa, prima e dopo il 1861, ha profuso nell’educare le coscienze al senso del bene e del male, all’onestà e all’altruismo, contribuendo efficacemente a formare gli italiani”, spiega a Zenit monsignor Enrico dal Covolo, sdb, Rettore dell’Università.

La prima parte della mattina del 1° febbraio è stata caratterizzata dalla visita privata alla mostra del Presidente della Repubblica italiana, on. Giorgio Napolitano. Il Presidente, accompagnato da una delegazione di consiglieri, ha mostrato interesse e soddisfazione per il lavoro svolto dalla Biblioteca Pio IX nell’organizzazione dell’esposizione e ha sottolineato il contributo decisivo dei cattolici al processo di unificazione della nazione.  Presenti, tra gli altri, anche il Vicario del Papa per la Diocesi di Roma, card. Agostino Vallini.

Successivamente sono intervenuti l’on. Lorenzo Ornaghi, Ministro per i Beni e le Attività Culturali; don Francesco Cereda, Consigliere per la Formazione salesiana, in rappresentanza del Rettore Maggior della Congregazione salesiana; e il Presidente della Confederazione mondiale degli Exallievi di Don Bosco, dott. Francesco Muceo.

Nel suo discorso il Ministro Ornaghi ha espresso l’importanza della tradizione secolare cattolica italiana, manifestando come “le radici cristiane” possono ancora “offrire un significativo contributo al futuro del Paese”. Don Cereda ha poi aggiunto che “alla costruzione del cittadino ha contribuito in maniera significativa l’educazione, anche l’educazione cristiana” tesa a “rendere l’uomo cosciente di sé e autore del proprio bene” in linea con l’espressione di Don Bosco “onesto cittadino perché buon cristiano”.

Mons. dal Covolo ha ribadito come il titolo e i contenuti della mostra con il relativo catalogo, siano stati ispirati al Messaggio che il Santo Padre Benedetto XVI ha inviato al Presidente della Repubblica Italiana, in occasione dei 150 anni dell’unità politica italiana – 17 marzo 2011 – e ha anche lui fatto riferimento all’esempio civico, ancor prima che religioso, di Don Bosco: “Non a caso – ha spiegato il vescovo – abbiamo voluto collocare questo evento di chiusura all’indomani della festa di Don Bosco, padre e maestro dell’onesto cittadino e del buon cristiano, un ‘santo sociale’ dell’Ottocento che ha profondamente segnato la formazione professionale e culturale di tanti giovani italiani con le sue opere di solidarietà e promozione umana”.

Pubblicato il 02/02/2012

comunica ANS news


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