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30/12/2011 - RMG - Il lavoro nascosto che regge il volontariato
Foto dell'articolo -RMG – IL LAVORO NASCOSTO CHE REGGE IL VOLONTARIATO
Fotografia disponibile in Image Bank

(ANS – Roma) – In occasione della chiusura del 2011, anno europeo del Volontariato, e a ricordo della Giornata Missionaria Salesiana 2011, dedicata al Volontariato Missionario, pubblichiamo una lettera aperta di un collaboratore del programma salesiano BOVA.

Lettera aperta a tutti coloro che hanno supportato il volontariato salesiano nel mondo

Cari amici, grazie!

In un mondo perfetto questa lettera sarebbe letta da ogni salesiano, suora salesiana, salesiano cooperatore, membro dello staff, animatore locale, giovane e chiunque altro abbia avuto un impatto sull’esperienza di un volontario. Queste persone probabilmente non sanno quanto bene hanno fatto – ma questo è solo un piccolo gesto per condividere un po’ dell’influsso che hanno avuto sui volontari, e, attraverso di loro, sul resto del mondo. Spero che queste parole serviranno a mostrare la nostra gratitudine, ad offrire incoraggiamento (specialmente in quelle rare giornate in cui i volontari sono un po’ meno che perfetti!) e a far conoscere al resto del mondo salesiano il loro buon lavoro.

Io lavoro per il Bosco Volunteer Action (BOVA - www.boscovolunteeraction.co.uk), che invia volontari dall’Ispettoria della Gran Bretagna alle comunità di tutto il mondo. E se questi volontari sono utili alla gioventù con la quale lavorano nel periodo di soggiorno all’estero, non ho alcun dubbio su chi ottiene il massimo beneficio da queste esperienze – i volontari stessi. Per questo abbiamo messo particolare enfasi sui processi di apprendimento dei volontari quando sono lontani da casa, sul continuo coinvolgimento nella Famiglia Salesiana, sulla Fede attraverso l’azione e sul tema della povertà una volta che tornano. In questo modo, il tempo all’estero offre la possibilità d’imparare attraverso l’azione; di servire i giovani di altre culture imparando la differenza tra “voglio” e “ ho bisogno” e l’importanza della comunità e crescendo in empatia, in solidarietà e nella passione per i temi della giustizia e della pace.

In un incontro a Roma (aprile 2011, ndr), sono stato uno dei sette coordinatori delle organizzazioni di volontariato salesiano provenienti da Europa, Stati Uniti e Australia che si sono incontrati con don Václav Klement, Consigliere per le Missioni salesiane, per riflettere sulla formazione dei volontari. Abbiamo notato l’impatto che i volontari al ritorno dalle missioni hanno avuto nelle nostre Ispettorie e ci siamo trovati d’accordo sull’importanza di formazione offerta dalla comunità ospitanti. Abbiamo condiviso il desiderio di ringraziarli e incoraggiarli.

Il nostro modello di “apprendimento attraverso l’azione” si fonda su persone impegnate, che spesso lavorano più che a tempo pieno con i giovani, e che oltre a dare il tempo alle loro comunità, Ispettorie, famiglie, alla loro vita di preghiera… in qualche modo trovano il tempo per sostenere i nostri volontari. In qualche modo, lo fanno! Sarebbe impossibile darne un elenco completo, ma gli esempi che seguono danno un assaggio di come i Salesiani e i loro collaboratori s’impegnino fino “ai supplementari”:

  • Don Joseph e i membri di BREADS (l’ufficio sviluppo della Ispettoria Salesiana di Bangalore) forniscono ai volontari un orientamento e un programma di formazione a livello centrale prima che questi passino alle rispettive comunità ospitanti
  • Varie comunità invitano i volontari ad unirsi a loro nei ritiro e nelle occasioni di raccoglimento
  • Il sig. Carlo e la “Salesian Lay Volunteer Organisation” (SALVO) dell’Ispettoria delle Filippine sud riuniscono insieme i volontari (compresi quelli locali) per la formazione e la riflessione
  • Don Martin a Manzini, Swaziland, accompagni i volontari a prendersi un caffè e chiacchiera con loro
  • Don Thamburaj, Direttore dell’Ufficio Sviluppo Cauveri, nell’Ispettoria di India-Tiruchy, una volta ha dato il benvenuto ad una volontario e poi l’ha subito invitata ad accompagnarlo ad un matrimonio – un’esperienza che non dimenticherà mai
  • Dahlia, assistente sociale al Don Bosco Pasil, ha organizzato esperienze di residenze in famiglia per il soggiorno dei volontari
  • L’intera Ispettoria del Centro America, sia i Salesiani e sia il personale collaboratori, ha dato il supporto più totale quando uno dei nostri volontari è stato in coma per via d’un incidente d’autobus in Guatemala

Potrei continuare a lungo. Con la loro presenza per i nostri volontari, queste persone determinano un impatto enorme su di loro, invitandoli a riflettere profondamente sulle diverse culture, la povertà, la fede e la vocazione. Un impatto che non si ferma qui; i risultati si vedono seguendo i volontari al ritorno nelle loro Ispettorie d’origine:

  • Un certo numero di volontari è tornato alla fede o alla Chiesa come risultato diretto del tempo passato con le comunità salesiane all’estero
  • I volontari tornano a casa con la passione per il lavorare con i giovani e i poveri del loro ambiente – ottimi esempi sono offerti dai volontari che hanno creato un oratorio a Vienna o da quelli coloro che hanno partecipato a progetti estivi qui nel Regno Unito
  • Jane, che ha trascorso 6 mesi vivendo e lavorando con 40 ex bambini-lavoratori in una comunità salesiana in Karnataka, in India, è tornata in Irlanda e ha collaborato con i Salesiani irlandesi nella creazione del “Salesian Volunteers Ireland & Overseas” (SAVIO), una nuova organizzazione di volontario salesiano
  • I volontari al ritorno hanno prodotto risorse didattiche da usare nei loro ambienti d’origine (si veda, ad esempio: http://boscovolunteeraction.co.uk/Resources.aspx)
  • L’Ispettoria dell’Australia-Pacifico è stata recentemente orgogliosa di condividere la storia di un giovane che è entrato nel percorso di formazione come risultato della sua esperienza nel loro programma di volontariato “Cagliero”. E questo non è certo l’unico caso – anche i programmi “Salesian Lay Missioners” (Ispettoria degli Stati Uniti Est) e “Jugend Eine Welt” (Austria) possono raccontare storie simili, e almeno uno dei volontari di BOVA recentemente tornati è attualmente in fase di discernimento sulla vocazione religiosa
  • Numerosi volontari tornati a casa sono coinvolti nelle tematiche di giustizia e di pace, compresi i temi della corruzione, delle ingiustizie riguardanti lo sfruttamento minerario, della prostituzione infantile e dei cambiamenti climatici

Don Petrus, membro dell’organizzazione di volontariato salesiano austriaco, ha saputo catturare l’importanza di quanti sostengono questi volontari quando ha notato che anche se costoro non possono venire qui come missionari del “Progetto Europa”, il loro lavoro li mette in piena solidarietà con gli obiettivi del Progetto. Dobbiamo continuare a costruire sul buon lavoro che hanno fatto, il Rettor Maggiore ci ha sfidato a fornire “risposte istituzionali” ai volontari al rientro e ad invitarli a considerare la vocazione di Cooperatori Salesiani.

Vorrei concludere questa lettera ringraziando ancora una volta tutti coloro che sipportano i nostri volontari e invitando tutti quelli che leggono questa lettera a ricordarli nelle loro preghiere,

Con gratitudine

James Trewby
Bosco Volunteer Action

Pubblicato il 30/12/2011

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