Almudena Gallardo, Paco Rendón, María José Campaña, Inma Marín e Mario García sono 5 giovani membri della ONG Solidaridad Don Bosco che da 9 mesi si stanno preparando per il lavoro come animatori volontari presso l’opera salesiana “Foyer Immaculé” di Kara, dedita all’accoglienza e recupero dei bambini di strada. Nel pomeriggio di sabato 2 luglio – riporta il quotidiano “la Voz Digital” – hanno presentato presso l’Istituto salesiano di Cadice lo scopo e il programma della loro spedizione missionaria.
“L’obiettivo – ha spiegato Paco Rendón – è offrire la nostra collaborazione agli operatori permanenti della comunità Kara”. Per farlo i 5 volontari si sono dovuti sottoporre a vari vaccini, perfezionare la conoscenza del francese e predisporsi ad abbandonare le comodità abituali per preparasi all’impatto con la realtà dei bambini di strada.
L’esperienza dei volontari inizierà il prossimo 15 luglio con un viaggio fino a Casablanca, Marocco. Da lì giungeranno in Togo, e procederanno poi fino a Kara. Qui i volontari si occuperanno principalmente di collaborare nei laboratori e nelle attività sportive. Un compito non particolarmente difficile per i 5 volontari, legati all’Istituto salesiano “San Ignacio” di Cadice e al centro di Campano. La parte difficile sarà però il contesto. “Sappiamo che non possiamo cambiare la realtà che vediamo. Ci hanno raccomandato di ‘digerire’ bene l`esperienza, perché si tratta di uno shock molto grande” ha dichiarato Mario García.
La spedizione missionaria ha anche lo scopo di riprendere un tradizionale gemellaggio esistente tra le opere salesiane di Cadice e di Kara, che negli ultimi anni si era andato affievolendosi. La speranza della comunità salesiana spagnola, anzi, è quella di poter ripetere nei prossimi anni, la stessa esperienza. “Noi siamo l’avanguardia”, ha detto entusiasta Almudena Gallardo.
L’esperienza di volontariato non darà i suoi frutti solo nel mese di permanenza in Togo. “L’idea è quella di offrire una testimonianza, non è un lavoro che finisce con il nostro ritorno a Cadice” ha concluso María José Campaña.
Pubblicato il 07/07/2011