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28/2/2011 - Brasile - Conferenza per gli educatori della RSE
Foto dell'articolo -BRASILE – CONFERENZA PER GLI EDUCATORI DELLA RSE
(ANS – Porto Alegre) – Gli educatori dell’Istituto Salesiano Don Bosco e dell’Istituto Maria Ausiliatrice di Porto Alegre si sono riuniti, la mattina del 17 febbraio, nell’Auditorium della Scuola Don Bosco per partecipare ad una conferenza sulle sfide della società contemporanea. A parlare è stato il dott. Antonio Boing, animatore della Rete Salesiana delle Scuole (RSE) per l’insegnamento della religione.

“Viviamo in un’epoca di cambiamento, che a livello più profondo è un cambiamento culturale”, ha detto il relatore, citando il Documento della Conferenza Episcopale Latinoamericano di Aparecida. I cambiamenti riguardano ciascun settore, l’architettura, le informazioni, le biotecnologie… Come esempio della rapidità dei cambiamenti, il dott. Boing ha riportato questa stima: da qualche anno, ogni due mesi, il numero delle informazioni prodotte si raddoppia, ma solo lo 0,3% di queste viene stampato.

Nel suo intervento l’animatore ha citato più volte il sociologo Zygmunt Bauman, per trattare due temi dell’attualità: “da oggi le persone non possono essere separate da barriere fisiche o da distanze temporali. Con l’interconnessione dei computer… le differenze tra qui e lì non significano più nulla”.

Secondo il relatore questi cambiamenti hanno delle ripercussioni nelle organizzazioni sociali: “si svuota l’idea che lo Stato organizza, la Famiglia socializza, la Chiesa dà la morale e la Scuola fa cultura. È in atto un tentativo, una sfida a creare un equilibrio tra le istituzioni”. Riprendendo Bauman, ha usato l’espressione di “società liquida”, che sta a significare che “l’individuo assume la forma del suo contenitore, agendo in conformità con il gruppo nel quale è integrato”.

Il dr. Boing ha quindi ricordato le 4 forme di povertà odierne: materiale, intellettuale, emozionale e spirituale, e la frase pronunciata da Madre Teresa: “muore più gente per mancanza di affetto, che per mancanza di pane”.

Proseguendo, l’animatore della RSE ha detto che “ogni creatura, al momento della nascita, è convinta che l’ambiente circostante sia il mondo intero. Guardando la madre, il bambino pensa che sia lei il centro del mondo. Per capire che anche lui è presente nel mondo, deve guardare gli altri”. Pertanto, “gli studenti hanno bisogno di riferimenti positivi. Per diventare qualcuno devono guardare gli altri”.

Il docente ha poi presentato uno studio del Fondo Sociale Itaú, che ha rilevato come la famiglia influisce al 70% sul rendimento scolastico, mentre la scuola pesa per il restante 30%. Portando gli educatori su un ulteriore piano di riflessione, il dott. Boing ha menzionato il teorico Marcos Ferreira, per il quale “l’insegnante che non vuole essere un punto di riferimento crea un vuoto ontologico (un vuoto dell’essere) e disorientamento antropologico”.

L’oratore ha quindi concluso dicendo che “il progetto educativo della RSE passa attraverso il curriculum, la visione educativa, l’identità e il carisma. Questi elementi guidano la scuola nell’elaborazione del Progetto Pedagogico, ma gli ingranaggi principali sono l’identità e il carisma”.

Pubblicato il 28/02/2011

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