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30/11/2010 - RMG - Essere discepoli prima, per essere apostoli dopo
Foto dell'articolo -RMG – ESSERE DISCEPOLI PRIMA, PER ESSERE APOSTOLI DOPO
(ANS – Roma) - Giunti alla conclusione del corso di formazione permanente presso l’Università Pontificia Salesiana di Roma (UPS), una ventina di missionari salesiani hanno incontrato, presso la Casa Generalizia, il Rettor Maggiore. Il successore di Don Bosco ha dato loro suggerimenti per vivere in ottica salesiana il loro mandato missionario.

Ieri, 29 novembre, il Rettor Maggiore, Don Pascual Chávez ha accolto i missionari salesiani che stanno concludendo il corso di aggiornamento presso l’UPS. Il Rettor Maggiore ha evidenziato che essere missionari non è una scelta personale, ma una risposta al comandamento del Signore che invia i suoi discepoli per essergli testimoni “fino ai confini della terra” (Atti 1,8). “Siete mandati, non è un progetto personale, ma un dono”. Primo atteggiamento indicato è l’immersione nel cuore della cultura locale se si vuole che il Vangelo penetri e produca frutti. Essere missionario salesiano non è praticare un mestiere, ma “lavorare per la salvezza, specialmente dei giovani”, “basta che in un paese ci siano giovani perché i salesiani siano presenti”.

“Oggi essere missionari significa dialogare con la cultura, disporsi alla conoscenza della lingua. È necessario mostrarsi molto umili, essere come un bambino che deve imparare a parlare, perché il linguaggio è la forma in cui si esprime la cultura”. Occorre rinunziare alla propria cultura di origine e avere come modello missionario Gesù: “Spogliò se stesso di tutto...” per condividere pienamente la vita di coloro ai quali era mandato (cfr. Fil 2,6-11).

È importante che il salesiano missionario “abbia cura della propria salute e impari a sapersi riposare”, ha esortato, infine il Rettor Maggiore citando Don Bosco: “Dobbiamo lavorare molto... ma a lungo”. Il salesiano missionario deve curare la vita spirituale per affrontare con più forza e saggezza i problemi che incontra: “Essere discepoli prima, per essere apostoli dopo”. Fondamentale è la comunità, che offre un grande aiuto, un sostegno psicologico e spirituale per la fedeltà alla propria vocazione.

Ha fatto seguito una celebrazione eucaristica presieduta da don Guillermo Basañes, Consigliere regionale per l’Africa-Madagascar, e una visita all’Archivio Centrale guidata da don Luigi Cei.

Ultima tappa del corso di aggiornamento dei missionari, durato circa 11 settimane, sarà un pellegrinaggio in Terra Santa durante la prima settimana di dicembre.

Pubblicato il 30/11/2010

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