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14/7/2010 - Giappone - Don Cimatti un appassionato della Sindone
Foto dell'articolo -GIAPPONE - DON CIMATTI UN APPASSIONATO DELLA SINDONE
(ANS – Tokio) – Il venerabile don Vincenzo Cimatti, salesiano, fu il primo divulgatore della Sindone in Giappone. A scoprirlo è stato don Gaetano Compri, direttore del Museo “Cimatti” di Chofu-Tokyo.

Sulla scia che la recente ostensione della Sindone, in Giappone è alto l’interesse per l’antico lino. Don Compri, già autore di un libro sulla Sindone, contattato da una importante casa editrice interessata a realizzare una nuova pubblicazione, si è posto un semplice interrogativo: se i primi libri scritti in Giappone sulla Sindone sono del 1936 e del 1949, chi è stato il primo a parlarne e a presentarla?

Don Compri ha trovato quest’anno, nell’archivio della casa salesiana di Valsalice, un centinaio di lettere inedite di don Cimatti. Le missive sono quasi tutte indirizzate all’amico e compagno di ordinazione don Antonio Tonelli che, insieme don Noguier De Malijay Noël, anche lui a Valsalice in quegli anni, era un noto appassionato e studioso della Sindone. Certamente don Cimatti, frequentandoli, ereditò, come attestano le lettere rinvenute, la passione per il sacro telo.

Due anni dopo il suo arrivo in Giappone, don Cimatti scriveva il 4 aprile 1928 a don Tonelli per chiederne delle immaginette. Il 6 giugno 1928 insiste: “Inviatemi immagini sulla S. Sindone: ora ho un giornaletto mensile e si può fare conoscere con vantaggio delle anime”. Il “giornaletto” in questione era il mensile “Don Bosco” iniziato il 24 maggio dello stesso anno e che ancora oggi si pubblica in Giappone col titolo di “Vita cattolica”, la rivista cattolica più conosciuta in Giappone. Il 4 luglio ringraziava per aver ricevuto le immagini richieste. Da notare che le immaginette della Sindone in questo periodo erano quelle realizzate nel 1898 da Secondo Pia con la spiegazione in francese. Per l’esposizione del 1931 Giuseppe Enrie, su mandato dalla Real Casa Savoia, fotografò la Sindone dandone nuove e più dettagliate immagini.

In occasione dell’esposizione del 1931 don Cimatti scrisse nel numero di luglio di “Don Bosco” un articolo di fondo. Questa è stata la prima presentazione della Sindone fatta in Giappone. Il nome giapponese con cui attualmente si indica la Sindone non esisteva ancora, e don Cimatti cercò di coniarne il cui senso era “telo funebre”, ma da leggersi “Sindone”. Era una novità.

La passione di don Cimatti è testimoniata anche da altri episodi. Durante l’esposizione del 1933 il suo allievo Giuseppe Grigoletto scrisse un inno sulla Sindone e chiese a don Cimatti di musicarlo. Il 10 luglio gli rispose: “Per il tuo inno? Ma l’ho fatto con gioia come piccolo omaggio a Gesù. I tuoi allievi possono cantarlo. Mi pare popolare. Non ho velleità perché salga in alto. Se puoi, se da qualcuno può essere usato per lodare Gesù, evviva!” E nella lettera del 12 agosto scrive: “Il tuo inno è bello, la mia musica più bella e quelli che canteranno loderanno il Signore, il che è ancora più bello.”

Dopo che il Cav. G. Bruner di Trento nel 1934, basandosi sulle foto di Enrie, realizzò un volto di Gesù simile a quella della Sindone, don Cimatti prima e dopo la guerra ne ordinò più volte un certo numero di copie e ne divenne il diffusore in Giappone. Le distribuiva personalmente e anche le metteva nelle librerie cattoliche di Tokyo.

Pubblicato il 14/07/2010

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