All’incontro hanno partecipato anche gli Ispettori designati della Repubblica Ceca, Gran Bretagna e Polonia Wroclaw che nei prossimi mesi assumeranno l’incarico. Animatore principale dell’incontro è stato don Stefan Turansky, Consigliere per la Regione Europa Nord; anfitrione don Rudolf Osanger, Ispettore dell’Austria.
Due i punti all’ordine del giorno: il Progetto Europa e la Visita d’Insieme in programma nel maggio 2011. I lavori sono stati alternati da celebrazioni e visite culturali. L’Eucaristia domenicale, presso il “Don Bosco Haus” di Vienna, sede ispettoriale, è stata celebrata insieme ad alcuni rappresentanti del Movimento Giovanile Salesiano e dei volontari della “Jugend Eine Welt”.
Tra gli eventi culturali la visita al Duomo di Santo Stefano, alla Stift Heiligenkreuz, monastero cistercense, un concerto serale con musiche di Strauss e Mozart, e una vista all’Istituto “Angeli Custodi”, noto come “Salesianum”, prima opera salesiana in Austria, che recentemente ha festeggiato il suo centenario.
In una intervista don Turansky, evidenziando il clima sereno e fraterno che ha caratterizzato l’incontro, parla delle sfide che spettano ai salesiani e della ricchezza spirituale della Regione Europa Nord.
Quali i risultati di questo incontro?
Don Turansky: Dobbiamo analizzare più in dettaglio vari ambiti, particolarmente in riferimento alla Visita d’insieme: da una parte l’invecchiamento dei confratelli nelle ispettorie e dall’altra una costante verifica del cammino fatto finora dal Capitolo Generale 26. L’Europa, come da più parti detto, è divenuta terra di missione. I salesiani che giungono da altri paesi sono chiamati ad inculturarsi e a lavorare comunitariamente. È necessario, inoltre, avere prospettive per il futuro, modi e strumenti nuovi per annunciare il vangelo ai giovani dell’Europa centrale ed orientale.
Quali le sfide e le soluzioni?
Don Turansky: In ogni ispettoria c’è una ricchezza dalla quale le altre possono attingere. La collaborazione è molto importante e deve essere rinforzata. Importante l’apprendimento di nuove lingue. Le vocazioni sono in calo, anche se non mancano i segni di speranza. In alcuni paesi non è facile fare una proposta vocazionale, soprattutto in questo periodo dove la chiesa ha difficoltà a far emergere la sua vera immagine. È necessario trovare nuovi percorsi, un esempio ci viene dall’Ispettoria della Croazia dove, avendo chiuso due case, ha aperto un’opera significativa per i giovani; da qui sono sorte vocazioni. Oggi la Croazia ha 9 novizi.
Cosa si aspetta dalle ispettorie europee in vista del bicentenario della nascita Don Bosco nel 2015?
Don Turansky: Mi aspetto che la Famiglia Salesiana lavori insieme con il cuore. Dobbiamo cercare e riscoprire il carisma di Don Bosco.
Concludendo, don Turansky ha apprezzato a nome di tutti i partecipanti, l’accoglienza e l’organizzazione del “Don Bosco Haus”.
Pubblicato il 13/05/2010