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25/2/2010 - RMG - A voi, volto entusiasta e dinamico della Congregazione salesiana in mezzo ai giovani
Foto dell'articolo -RMG – A VOI, VOLTO ENTUSIASTA E DINAMICO DELLA CONGREGAZIONE SALESIANA IN MEZZO AI GIOVANI
(ANS – Roma) – È l’indirizzo di apertura della lettera di don Francesco Cereda, Consigliere per la Formazione, ai giovani salesiani tirocinanti in occasione dell’anno centenario della morte del beato Don Michele Rua. Una lettera che richiama l’identità e le finalità di questa fase della formazione salesiana pensata e voluta dal primo successore di Don Bosco.

Il periodo del tirocinio, collocato tra il postnoviziato e gli studi di teologia per i candidati al sacerdozio, è un tempo in cui i giovani salesiani si formano alla “vera vita pratica salesiana”. Don Cereda ricorda come sin dall’inizio di questa scelta fu chiesto “ai Direttori delle comunità di fare da padri e prendersi una cura speciale dei loro tirocinanti”.

Il recupero qualitativo di questa esperienza formativa e l’incoraggiamento ai tirocinanti a viverlo “in modo gioioso ed esigente”, sono le finalità principali della lettera.

Don Cereda prosegue presentando ai tirocinanti le origini storiche della pratica del tirocinio, e le motivazioni pedagogiche e formative che spinsero Don Rua a pensarlo come fase autonoma della formazione dei salesiani. “Prima di tale decisione capitolare l’assistenza e la pratica del sistema preventivo venivano svolte insieme agli studi di teologia, rimanendo nelle case. Ciò rispondeva all’esigenza di essere fedeli alla visione originale di Don Bosco che voleva che i suoi salesiani si formassero tra i giovani”.

La lettera continua presentando il tirocinio quale strumento per verificare la propria vocazione, essere testimoni del carisma salesiano, crescere nell’entusiasmo missionario ed anche per imparare a fronteggiare le difficoltà che naturalmente possono occorrere.

Le difficoltà, come la relazione con confratelli e i giovani, la strutturazione della vita religiosa personale, possono trovare la loro soluzione nell’accompagnamento che il tirocinante può trovare nella comunità e nell’Ispettoria.

Don Cereda ricorda ai tirocinanti che la loro esperienza formativa porta alla piena maturazione solo nella dimensione dell’amore: amore verso Dio, verso Don Bosco e i giovani, e verso la comunità.

Il testo completo della lettera è disponibile sul sito sdb.org.

Pubblicato il 25/02/2010

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