Svizzera – L’Osservatore Permanente della Santa Sede interviene al Consiglio dei Diritti Umani dell’ONU |
Haiti – Tutti per Haiti |
La tredicesima sessione speciale, richiesta dalla delegazione del Brasile e fortemente sostenuta da 37 Stati Membri del Consiglio e da numerosi altri stati osservatori, ha avuto inizio con un minuto di silenzio in ricordo delle numerose vittime del sisma. Hanno fatto seguito gli interventi delle delegazioni partecipanti che hanno proposto una pianificazione delle attività future secondo un approccio basato sul rispetto dei diritti umani.
La principale attenzione è stata riservata ai bisogni primari. La Comunità Internazionale deve dare risposta in modo efficace ed immediato alle seguenti necessità: acqua potabile, cibo, alloggi, sicurezza e protezione della popolazione e, in particolare, dei bambini. Anche il tema della ricostruzione e della necessità di un coordinamento degli aiuti è stato più volte menzionato dalle delegazioni intervenute. Mons. Silvano Tomasi, osservatore permanente della Santa Sede presso l’ONU, ha affermato che “la Chiesa collaborerà attivamente alla ricostruzione del paese, per assicurare al popolo di Haiti una vita di libertà e dignità”.
Da parte delle ONG e dei rappresentanti della società civile, l’interesse si è spostato sulla necessità di attivare una “squadra” dei diritti umani, proponendo un`azione coordinata in grado di garantire e controllare la tutela dei diritti umani in questa delicata fase di dignitosa ripresa del Paese. Un’attenzione particolare è stata posta alla necessità di fornire rapidamente e in abbondanza i beni necessari per garantire la sopravvivenza dei superstiti.
L’ Istituto Internazionale Maria Ausiliatrice (IIMA) in collaborazione con altre ONG di ispirazione cattolica guidate da “Caritas Internationalis”, ha sottolineato la necessità di un intervento coordinato da parte di tutti gli attori della comunità internazionale e di una collaborazione fra Stati e membri della società civile. In particolare ha suggerito di puntare alla ricostruzione immediata del sistema educativo, mirata soprattutto ad aiutare i bambini rimasti orfani e fortemente traumatizzati dalla tragedia, così da ridare loro un senso di “normalità” e fornire ambienti sicuri in cui sentirsi accuditi.
Mons. Robert Vitillo, portavoce di “Caritas Internationalis” ha concluso il suo intervento invitando il Consiglio a richiedere un`indagine di monitoraggio sull’effettiva salvaguardia dei diritti umani ad Haiti, e di esporne le conclusioni nella sessione di giugno 2010.
Pubblicato il 05/02/2010