Haiti – 30 giorni dopo |
Haiti – Dare speranza e futuro |
Haiti – Uniti nel bisogno |
Haiti – Intervista a don Jacques Charles |
Al loro arrivo i Salesiani hanno dovuto far fronte ad una situazione sociale segnata da violenza, aggressioni, disuguaglianze sociali e povertà estrema. Le prime attività pastorali mirano a creare spazi per la crescita, la formazione professionale e le attività ludiche, e ad offrire una nuova speranza. Attraverso il lavoro con i bambini e i ragazzi, i Salesiani cominciano a dare una risposta concreta nel campo educativo e nella responsabilità sociale.
Nel primo video, partendo dall’indipendenza ottenuta nel 1804, viene presentato il contesto storico del paese e il suo percorso politico, segnati da guerre e abusi che hanno ridotto il paese in uno stato di estrema povertà. In questo contesto i Salesiani vogliono essere una voce di speranza e fautori di un nuovo percorso per il futuro.
Il secondo video presenta la nascita dell’opera delle piccole scuole di Padre Bonhen (OPEPB), che di fronte ai problemi della società realizza due azioni concrete: dà da mangiare, ed educa. Oggi si può dire che era una delle opere più grandi nel mondo perché ogni giorni assisteva circa 20.000 bambini.
Le piccole scuole hanno lo stesso obiettivo di Don Bosco: formare “Buoni cristiani e onesti cittadini”. Per questo scopo i Salesiani danno vita agli oratori, cioè a degli ambienti pieni d’allegria, che formano attraverso lo sport, il teatro, e l’educazione professionale.
Non è importante il posto, ma l’ambiente che si crea, perché si vuole formare persone che s’impegnino per un futuro migliore. Per questo ogni Salesiano ed ogni educatore guarda alle necessità dei giovani, per diventarne una guida capace di orientarli. Le piccole scuole fanno proprio questo, e con l’offerta di cibo e l’educazione formano anche ad altri valori, e rendono più facile l’inserimento sociale e lavorativo degli allievi.
Pubblicato il 21/01/2010