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12/1/2009 - Spagna - Educazione all’impegno sociale e allo sviluppo
Foto dell'articolo -SPAGNA – EDUCAZIONE ALL’IMPEGNO SOCIALE E ALLO SVILUPPO
(ANS – Barcellona) – L’esperienza salesiana che ha caratterizzato il “Filo rosso”, momento di riflessione e preghiera, in apertura della 4ª giornata del congresso internazionale “Sistema Preventivo e Diritti Umani”, è stato il progetto Plajis “Plan Para Educar Integralmente en la Justicia y la Solidaridad”.

Il “Plajis”, ideato nel 1998 dall’Ispettoria salesiana di Barcellona, è un progetto educativo, promozionale e pastorale rivolto ai ragazzi ed agli educatori di tutta la città. Coinvolge oratori, parrocchie, scuole, centri di formazione professionale con attività di educazione partecipativa ai valori sociali.

A presentare in sala il progetto è stato don Rafael Gasol, vicario ispettoriale e coordinatore del “Plajis”. “Un progetto di educazione ai valori sociali come questo, - specifica don Gasol nel video che ha accompagnato la presentazione - può svilupparsi solo se tutta l’Ispettoria decide di impegnarsi a fondo e a lungo termine. Pertanto il consiglio ispettoriale deve dedicare formatori che per lungo tempo, in tutti gli ambienti promuovano il progetto. Solo così si possono coinvolgere gli educatori, le famiglie, i bambini e i giovani. È bene che ci sia una valutazione costante, anno per anno, altrimenti rischia di essere un fiore, un boom di un momento che non serve a nulla, noi invece puntiamo su criteri educativi che consolidino la solidarietà fra le persone”.

Obiettivo principale è quello di educare i giovani alla partecipazione ed all’impegno individuale e sociale per lo sviluppo umano e per i diritti umani al fine di renderli soggetti attivi di una cittadinanza mondiale responsabile. Il progetto si articola in tre fasi successive: la prima è la conoscenza dei propri diritti, dei propri doveri, e dei valori sottostanti (dimensione cognitiva); la seconda è la riflessione personale e l’interiorizzazione (dimensione affettiva: provare empatia e fare esperienza); la terza è l’apprendere come praticare i valori di giustizia e solidarietà e imparare a difendere non solo i propri diritti umani ma quelli di tutti gli altri (dimensione volitiva comportamentale attiva: compiere scelte e azioni e mettere in atto comportamenti orientati).

L`educazione ai e per i diritti umani nell’esperienza catalana è, quindi, un’educazione all’azione, al gesto, alla presa di posizione, alla presa in carico, all’analisi critica, al pensare, all’informarsi, al relativizzare le informazioni ricevute dai giornali, dai media. È un’educazione permanente e quotidiana.

Il video, realizzato da Missioni Don Bosco – Media Centre di Torino, è disponibile, insieme all’intervento di don Gasol e agli altri materiali del congresso, sulla piattaforma www.donbosco-humanrights.org

Pubblicato il 12/01/2009

comunica ANS news


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