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25/2/2008 - Italia - Il Papa in visita al Testaccio
Foto dell'articolo -ITALIA – IL PAPA IN VISITA AL TESTACCIO
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(ANS – Roma) – Ieri, 24 febbraio, la parrocchia di “Santa Maria Liberatrice” del quartiere romano del Testaccio ha accolto con grande entusiasmo il Papa Benedetto XVI.

La visita è coincisa con i festeggiamenti per il centenario della dedicazione della chiesa parrocchiale affidata, fin dalla sua costruzione, ai salesiani. Nel dare il benvenuto al Pontefice, don Manfredo Leone, parroco, ha ricordato anche gli altri successori di san Pietro che hanno visitato la chiesa nell’ultimo secolo: Paolo VI nel 1966 e Giovanni Paolo II nel 1979, solo alcuni mesi dopo l’inizio del suo pontificato.

Nella sua omelia il Papa ha ringraziato i Salesiani per l’impegno pastorale profuso nel quartiere e ha salutato i diversi gruppi parrocchiali, i Salesiani Cooperatori, gli Ex-allievi di Don Bosco, e le comunità religiose presenti nel territorio: le Figlie di Maria Ausiliatrice e le Figlie della Divina Provvidenza e le Suore del Buon Pastore.

Riferendosi alle letture della III domenica di quaresima, in particolare all’episodio in cui il popolo ebreo mette alla prova Dio (Es 17,7), il Papa ha evidenziato il rischio che ogni credente ha “di praticare una religiosità non autentica, di cercare la risposta alle attese più intime del cuore non in Dio, di utilizzare anzi Dio come se fosse al servizio dei nostri desideri e progetti”. “In quante occasioni – ha proseguito - la nostra fede si manifesta fragile, la nostra fiducia debole, la nostra religiosità contaminata di elementi magici meramente terreni”.

Il Papa ha ricordato che la quaresima rappresenta un invito a “rivedere il nostro rapporto con Gesù, a cercare il suo volto senza stancarci. E questo è indispensabile perché voi, cari amici, possiate continuare, nel nuovo contesto culturale e sociale, l`opera di evangelizzazione e di educazione umana e cristiana svolta da più di un secolo da questa parrocchia, che annovera nella serie dei suoi parroci anche il Venerabile Luigi Maria Olivares. Aprite sempre più il cuore ad una azione pastorale missionaria, che spinga ogni cristiano ad incontrare le persone - in particolare i giovani e le famiglie - là dove vivono, lavorano, trascorrono il tempo libero, per annunciare loro l`amore misericordioso di Dio”.

Benedetto XVI ha voluto inoltre incoraggiare “a perseverare nell`impegno educativo, che costituisce il carisma tipico di ogni parrocchia salesiana. L`Oratorio, la scuola, i momenti di catechesi e preghiera siano animati da autentici educatori, cioè da testimoni vicini con il loro cuore specialmente ai fanciulli, agli adolescenti e ai giovani. Santa Maria Liberatrice, da voi tanto amata e venerata, che insieme al suo sposo Giuseppe ha educato Gesù bambino ed adolescente, protegga le famiglie, i religiosi e le religiose nel loro compito di formatori e doni loro la gioia, come auspicava Don Bosco, di veder crescere in questo quartiere buoni cristiani ed onesti cittadini”.

Alla fine della celebrazione eucaristica il Papa ha incontrato brevemente alcuni rappresentanti degli operatori pastorali della parrocchia e i religiosi presenti nel territorio. Durante l’incontro, dove erano presenti anche molti giovani, il Papa ha ascoltato una poesia in romanesco declamata in suo omaggio.

Nel corso dell’incontro il Papa ha richiamato due frasi che lo avevano particolarmente colpito: la prima, “abbiamo più futuro che passato”, pronunciata da don Manfredo Leone nel dare il benvenuto al Papa; la seconda “qui facciamo consistere la santità nello stare sempre allegri” legata alla figura di san Domenico Savio, riportata nel saluto al Papa all’inizio dell’incontro nella sala “Greenwich”.

Prima di tornare in Vaticano per la preghiera dell’Angelus, il Papa ha fatto accenno alla figura della Samaritana che preannuncia “l’uomo moderno e la vita moderna”. “Ha avuto 5 mariti, - ha detto il Papa - e adesso ne ha un altro. Si vede che fa pieno uso della sua libertà e nonostante non è più libera, anzi è più vuota”. “Ma è commovente costatare – ha aggiunto - che in questa donna, nel momento in cui Cristo le parla, ci sia la capacità di guardarsi nel profondo del cuore dove c’è una domanda: c’è Dio?”.

Pubblicato il 25/02/2008

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