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12/11/2007 - Argentina - Ceferino è beato
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(ANS – Chimpay) – Circa 200.000 persone hanno partecipato a Chimpay alla beatificazione di Ceferino Namuncurá, giovane indigeno mapuche, allievo salesiano e aspirante al sacerdozio, scomparso a 19 anni a Roma, Italia nel 1905.

Poco dopo le 11 del mattino, il Cardinale Tarcisio Bertone, salesiano, Segretario di Stato e delegato dal Papa per questa cerimonia, ha letto il decreto pontificio che iscriveva Ceferino tra i beati, indicando quale data della sua memoria liturgica il 26 agosto, giorno della sua nascita.

È stato mons. Esteban Laxague, salesiano, vescovo di Viedma, a presentare, secondo il rito, la domanda di beatificazione di Ceferino al Cardinale Bertone. A sostenere la sua richiesta anche Hermelinda Painequeo e Aparicio Millapi, rappresentanti del popolo mapuche, e don Enrico dal Covolo, Postulatore Generale per la Cause dei Santi della Famiglia Salesiana.

Oltre 100 vescovi e un gran numero di sacerdoti hanno partecipato alla solenne liturgia di beatificazione. Presenti anche Don Pascual Chávez, Rettor Maggiore dei Salesiani, il suo Vicario don Adriano Bregolin, gli Ispettori salesiani dell’Argentina e varie delegazioni di salesiani e membri della Famiglia Salesiana giunti per l’occasione dalle nazioni latinoamericane. Alla beatificazione ha partecipato anche la signora Valeria Herrera, giovane madre di Cordoba guarita miracolosamente per intercessione di Ceferino Namuncurá.

Tra le personalità c’erano anche il Vicepresidente della Repubblica argentina, il sig. Daniel Scioli, l’ambasciatore dell’Argentina presso la Santa Sede, il sig. Carlos Custer, e il Segretario per il Culto, il sig. Guillermo Oliveri, e altre autorità.

Nella sua omelia il Cardinal Bertone ha voluto richiamare alcuni tratti fondamentali della santità del nuovo beato: “Se la santità ha potuto fiorire in lui, è perché ha trovato un fertile terreno nelle qualità umane proprie della sua terra e della sua stirpe, qualità che egli ha assunto e perfezionato.”. “Magnificare oggi il Signore nel beato Zeffirino – ha proseguito il Segretario di Stato - significa anche fare memoria viva e riconoscente delle antiche tradizioni del popolo mapuche, fiero e indomito; e nello stesso tempo riscoprire la fecondità del Vangelo, che non distrugge mai i valori autentici, di cui una cultura è portatrice, ma li assume, li purifica e li perfeziona”.
 
Al termine della celebrazione, Don Pascual Chávez ha ringraziato a nome della Famiglia Salesiana i Cardinale Bertone per la sua presenza, e la Conferenza Episcopale Argentina, nella persona del cardinale Jorge Begoglio, arcivescovo di Buenos Aires e Primate dell’Argentina, per l’appoggio dato nell’organizzazione della beatificazione.

Don Chávez ha reso omaggio anche al popolo mapuche dicendo: “oggi Chimpay rappresenta una terra di santi perché ci ha donato un santo che è un modello per tutti i giovani del mondo. Grazie al popolo mapuche!”.

Il IX successore di Don Bosco, inoltre, ha voluto leggere l’evento della beatificazione come una opportunità per continuare a lavorare a favore dei giovani, “Crediamo nei giovani –ha detto -, scommettiamo sulla loro educazione e riusciremo così a trasformare la nostra America”.

Pubblicato il 12/11/2007

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