(ANS – Madrid) –La Procura Missionaria Salesiana di Madrid ha lanciato la campagna “Ellos me importan” (M’importa di loro), che ha lo scopo di rendere visibile la realtà dei bambini più vulnerabili.

I conflitti, la povertà, la fame, lo sfruttamento... sono alcuni dei pericoli che milioni di bambini affrontano ogni giorno nel mondo. Solo i conflitti in Siria e Iraq costringono oltre 14 milioni di bambini a vivere nella paura e tra le necessità quotidiane. Più di 27 milioni di bambini vivono profughi o sfollati, lontani dalle loro case; 100 milioni di bambini sopravvivono per le strade; 168 milioni devono lavorare; 57 milioni non vanno a scuola... e più di 17.000 muoiono ogni giorno per cause evitabili.

“Di fronte a questa realtà, alla Procura Missionaria di Madrid desideriamo che il 2016 sia l’anno dei bambini”, spiega Ana Muñoz, Portavoce della Procura. Non può tornare a ripetersi per i bambini un anno difficile come quello vissuto l’anno scorso. Per la Procura Missionaria i bambini a rischio sono la priorità. La loro protezione, la loro accoglienza, la loro formazione, il loro benessere, le loro risate e i loro giochi sono al centro del lavoro dei Salesiani in oltre 130 paesi. “I bambini che vivono in condizioni di estrema difficoltà possono sempre contare sui Salesiani”, afferma la sig.ra Muñoz.

Tuttavia, non è possibile realizzare da soli questa grande opera. Per questo la Procura Missionaria Salesiana di Madrid ha lanciato la campagna “Ellos me importan”. Uniti è possibile inviare un chiaro messaggio ai governi e alla comunità internazionale perché i bambini bisognosi siano tra le priorità di quest’anno.

“Uniamoci perché arrivi un grido forte e chiaro in tutti gli angoli del pianeta – affermano dalla Procura –. Restiamo uniti, perché milioni di bambini nel mondo non possono vivere la loro infanzia, sono senza giochi, senza risate e senza quaderni. Perché milioni di bambini in tutto il mondo non hanno la possibilità di essere educati e sognare un futuro migliore. Perché milioni di bambini già da molto tempo conoscono la sofferenza”.

Pubblicato il 10/02/2016

Fonte: Misiones Salesianas