(ANS – New Rochelle) – Oltre 793 milioni di persone in tutto il mondo soffrono la fame ogni giorno, secondo l'Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura (FAO). E per il Programma Alimentare Mondiale e le Nazioni Unite, 2 miliardi di persone non assumono le vitamine e i minerali necessari per una vita sana. A fronte di ciò i Salesiani sono impegnati con numerosi progetti alimentari, sfamando bambini e giovani nelle loro opere e promuovendo l’educazione agricola e lo sviluppo di sistemi alimentari sostenibili.
Attraverso scuole, centri di formazione professionale, centri giovanili, opere per bambini e giovani a rischio, i Salesiani sono in prima linea nella battaglia contro la fame. Inoltre, vivendo nelle stesse comunità in cui operano, sono perfettamente posizionati per assicurare che la distribuzione degli aiuti alimentari raggiunga chi davvero ne ha più bisogno.
I programmi alimentari dei salesiani forniscono pasti agli studenti durante l’orario scolastico, servendo così anche da incentivo per le famiglie a mandare i propri figli a scuola. “Il pasto che i bambini ricevono presso le scuole salesiane può anche essere l’unico nella loro giornata. Questo cibo non solo li incoraggia a frequentare la scuola, ma li consente anche di concentrarsi sull’educazione di cui pure hanno bisogno, senza preoccuparsi di dove arriverà il loro prossimo pasto. Perché nessun bambino può imparare a stomaco vuoto” riporta don Mark Hyde, responsabile di “Salesian Missions”, la Procura Missionaria Salesiana di New Rochelle.
Il risultato di questi programmi è che i bambini stanno in salute, prendono peso, si ammalano di meno e possono concentrarsi meglio sugli studi; e gli insegnanti registrano prestazioni migliori, una diminuzione dell’assenteismo da parte dei ragazzi e un aumento delle iscrizioni scolastiche.
Molti programmi salesiani in diversi paesi del mondo sono dedicati anche allo sviluppo di sistemi alimentari sostenibili e all’educazione agricola.
Solo per fare alcuni esempi, la scuola salesiana “Don Bosco” di Kep, in Cambogia, ha sviluppato una fattoria per provvedere meglio ai bisogni dei giovani poveri e svantaggiati della regione.
Il complesso agro-educativo “Don Bosco” di Sulcorna, nello Stato di Goa, in India, ha costituito il primo istituto agricolo della zona. Da luglio scorso sfrutta 110 acri di terra fertile per l’esercitazione diretta degli allievi e nel percorso scolastico quadriennale viene anche sottolineata l’agricoltura biologica.
Mentre l’ONG austriaca “Jugend Eine Welt” ha programmato il suo secondo progetto agricolo nel comune di Moatize, in Mozambico, che si propone di formare 1000 famiglie di 7 comunità rurali alle più recenti innovazioni tecnologiche nei settori dell’agricoltura e dell’allevamento.
Pubblicato il 26/11/2015