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23/11/2015 - Kenya - Aspettando Papa Francesco
Foto dell'articolo -KENYA – ASPETTANDO PAPA FRANCESCO

(ANS – Nairobi) – Avrà inizio mercoledì prossimo, 25 novembre, il viaggio papale in Kenya, che proseguirà poi in Uganda e Rep. Centrafricana. Anche i Salesiani presenti in Kenya si stanno preparando all’importante appuntamento. Di seguito alcuni estratti di un’intervista a don Gianni Rolandi, Ispettore dell’Africa Est.

A quasi 8 mesi dalla strage di Garissa, com’è la situazione della sicurezza in vista della visita del Papa?

Il Kenya ha preso molto seriamente la visita del Papa ed il governo sta cercando di mettere a fuoco il fatto della sicurezza. Si teme in maniera molto concreta che il gruppo terroristico somalo Al Shabaab voglia approfittare della venuta del Papa per colpire nuovamente i cristiani del Kenya. Questo sarebbe un vero disastro ed allora le forze dell’ordine stanno cercando di fare di tutto per prendere le precauzioni necessarie.

In quali incarichi in particolare è stata coinvolta la comunità salesiana?

Il nostro Vicario ispettoriale, don Simon Asira Lipuku, è il Presidente della Commissione che sta organizzando l’incontro del Santo Padre con i giovani il 27 novembre, prima della sua partenza per l’Uganda. Siamo rimasti colpiti che la Conferenza Episcopale abbia pensato ai Salesiani per questo compito! Ciò ci sta dando l’opportunità di venire a conoscenza in maniera più dettagliata della realtà giovanile a livello della Chiesa Cattolica in Kenya.

Che aspettative ci sono nei suoi confronti?

Le aspettative sono quelle di venire a contatto in maniera più diretta con un “uomo di Dio”, che con grande semplicità dice cose che fanno tremare i “potenti sui loro troni”. La Chiesa Cattolica ed i membri della vita consacrata in particolare stanno attendendo le sue parole e pianificando di espanderle dopo la visita per poter far sentire la voce della Chiesa in maniera autorevole su molti punti di interesse, in particolare sulle ingiustizie a livello sociale e politico e sulle differenze etniche che stanno dividendo il paese.

Se potesse rivolgere delle parole al Santo Padre, cosa direbbe?

Direi: “Santo Padre, sono qui davanti a Lei, a porgerLe il saluto di tutta la Famiglia Salesiana che vive e lavora in Kenya. Vogliamo rigraziarLa per il Suo costante invito ad essere là dove si trovano i giovani più emarginati, alle periferie della nostra società... Qui le periferie sono enormi: c’è davvero spazio per tantissimi che vogliano essere disponibili! Ci aiuti con la Sua preghiera ad essere apostoli dei giovani sempre con il sorriso sulle labbra, non perché non ci rendiamo conto dei problemi, ma perché rifiutiamo di farci rattristare da tutto il negativo che vediamo intorno a noi”.

L’intervista completa è disponibile, in italiano, su ZENIT.

Pubblicato il 23/11/2015

comunica ANS news


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